mercoledì 9 gennaio 2008

Honda CR-V 2.2 CTDi

Honda CR-V 2.2 CTDi - Lo stile poco rude delle lamiere e l’ambiente abitativo fatto con cura, con un ripieno di gadget tecnologici e la vetrata a mo’ di tetto, definiscono un ambiente più da lobby lounge che da offroad. Niente abitudini spartane anzi, tante raffinatezze, come ad esempio la leva del freno a mano che si risolve brillantemente in una cloche di foggia aeronautica. Si impugna bene e fa scena. Oppure la praticità del cambio spostato in alto e del vuoto tra i due sedili sul pavimento. Si riscoprono spazi e movimenti vietati dalle auto moderne: se volete uscire dalla portiera del passeggero niente acrobazie.

In movimento rimane sommesso il ticchettio del pluripremiato 2.2 diesel: si sente solo da fermo e accelerando nelle marce basse. Per il resto a tutte le velocità e in tutte le situazioni a bordo della CR-V si viaggia veloci e nel silenzio, anche su buche e asfalti rumorosi. Il volante quasi da sportiva regala confidenza e non impone ritardi tra intenzione e azione. Tra sedili in pelle, comfort complessivo, visibilità agevolata da una statura leggermente superiore alla media… delle auto normali, e approccio alle curve non penalizzato da scocche dondolanti non si rimpiangono in alcun modo le berline.

Quel che manca in reattività al pedale il CR-V lo rende proprio nei lunghi trasferimenti. Dove il grado di sicurezza reale e percepita arriva al top di classe e per il guidatore ci sono solo rose. Il radar che aiuta il controllo di velocità a guadagnare intelligenza funziona davvero bene: vede gli ostacoli molto prima dei nostri occhi. Come per incanto abbiamo desiderato un salto nel futuro completo: quando finalmente i prodigi della meccatronica ci potranno far scegliere tra tenere le redini o affidarle, in certe condizioni, alle mani sicure e sapienti dei bit.

Stesso discorso se vi avvicinate troppo - magari per distrazione in tangenziale - a chi sta davanti: una bella strattonata della cintura vi sveglierà dal torpore, fino a frenare per voi se i vostri riflessi sono da lunedì mattina. Aiuti elettronici intelligenti che non tolgono il gusto della guida, ma assomigliano ad un angelo custode. A noi sono piaciuti e quando siamo passati su altri Suv ne abbiamo sentito la mancanza.

D’obbligo tenerla lucida, le donano i colori scuri e chi la guida deve padroneggiare la tecnologia per essere intonato. Ed evitare tenute da mandriano. Più che reinventato il SUV è stato destrutturato. Tanto che sembrerebbe perfetto, complice il romantico tetto in vetro, per guardare le stelle o… sognare una versione Type R.

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