
Si perde qualcosa invece alla voce "spesa della domenica" e abitabilità. Sorprendentemente ospitale considerando le dimensioni e il taglio sportiveggiante (per inciso la nuova è più bassa e più corta del modello che sostituisce), sono invece alcuni particolari a segnare il passo. Lo schienale posteriore si ab

E sui lunghi percorsi? Per feeling e sensazioni la Mazda2 si fa onore ma rispetto ad altre colleghe pesanti e raffinate perde qualche punto alla voce comfort, nonostante una quinta di riposo che abbassa la voce del motore. Non è tanto il frullare dei pistoni quanto quello di rotolamento a occupare l’abitacolo. Ecco il prezzo da pagare alla filosofia intelligente: qualche pannello fonoassorbente avrebbe aiutato. Si potrebbe obbiettare che il downsizing non significa necessariamente semplificazioni, ad esempio per gli aerei si segue la strada dei materiali compositi. Ma la Mazda2 si porta a casa sui 14.000 euro, quindi tutto rientra nella normalità.

Abbiamo invece apprezzato oltremodo i gruppi ottici: anche in viaggi notturni la luce giusta non manca mai. Abbandoniamo la Mazda2 proprio quando ci eravamo abituati al suo spirito leggero. Il bello e il meno bello. Un mix tra gusto di guida, value for money, immagine e consumi davvero ridotti. Nonostante autostrada, ingorghi prefestivi e il piede pesantino - la piacevolezza complessiva invita alla guida giovane - abbiamo registrato una media complessiva superiore ai 14 km litro. Furba e divertente. Ma non pretendetela pure perfetta.
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