Renault New Twingo - E’ il mercato a chiedere auto meno sbarazzine e più rassicuranti, sostengono in Renault. La praticità non mancava nemmeno alla vecchia Twingo, anzi, quanto a spazio interno e versatilità non la batteva nessuno (la Twingo è stata la prima auto ad avere il divanetto posteriore scorrevole) tanto è vero che il passo della nuova è solo di 2,7 cm più lungo (236,7cm in totale). A darle il colpo di grazia è stato in realtà il "sessismo" di certi mercati. Se la nuova Twingo è così "normale", al punto da fare fatica a riconoscere in lei la discendente di una icona degli Anni 90, la ragione è puramente legata alla sua femminilità.
Conta anche la sicurezza. Nella prima Twingo, qualche riserva era sorta a causa di quel musetto troppo corto per trasmettere la necessaria tranquillità in caso di incidente. Con la nuova il problema non dovrebbe sussistere: la Twingo II cresce di 17 cm portando la lunghezza complessiva a 360cm, misura che la colloca al limite della categoria delle citycar. Le tre gemelline Aygo, C1 e 107, sono infatti lunghe 343cm, la Fiat Panda 354cm e la Kia Picanto 349,5cm. Ci si avvicina in pratica alla categoria superiore dove la Citroën C2 è lunga solo 7cm in più e la Suzuki Swift solo 9,5cm. Ma a tiro c’è addirittura la Toyota Yaris, lunga solo 15cm in più (375cm), che appartiene a un segmento ancora più alto. Il confronto vero sarà comunque con la Fiat 500 che di lunghezza misura 355cm.
Con il muso più lungo e il telaio della Clio II è cresciuta molto la sicurezza passiva, ma le dimensioni maggiorate (la Twingo II è larga 164,5 cm e alta 147cm, rispettivamente 1,5 e 5 cm in più della vecchia) probabilmente non basteranno per conquistare le 5 stelle nei crash test EuroNCAP. "Pas de problem" dicono sempre alla Régie: male che vada ne prenderà quattro, che sono pur sempre il massimo del punteggio nel segmento A. Questione di costi anche qui. Tuttavia alla new Twingo non manca nulla: dai freni a disco di 26 cm di diametro su tutte le ruote, all’ABS con assistenza alla frenata di emergenza e accensione automatica delle luci in caso di frenata violente, all’ESP (arriverà nei prossimi mesi), alla possibilità di montare fino a sei airbag, ai ganci Isofix sul sedile passeggero anteriore e sui due sedili posteriori.
Molte le bocchette di areazione e ampia la disponibilità di vani e cassetti, in grado di immagazzinare oggetti fino a un volume complessivo di 28 litri. Grazie ai sedili posteriori scorrevoli (hanno una notevole escursione longitudinale) anche il bagagliaio della Twingo II può essere ampliato a fisarmonica, passando da 165 a 285 litri. Se poi si ribaltano i sedili posteriori il volume aumenta fino a 959 litri. Nel caso poi serva spazio in lunghezza si può abbattere anche lo schienale del sedile anteriore destro per caricare oggetti lunghi due metri oppure per ottenerne un comodo tavolinetto.
Più concreta la proposta dei motori, tutti rispettosi dei criteri Eco2 Renault (vedi articolo) per la salvaguardia dell’ambiente: tre benzina e uno diesel. Nel primo caso la cilindrata è per tutti e tre di 1.2 litri, nel secondo di 1.5 litri. Il primo è un 8v da 60cv (43 kW) con 93 Nm a 2.500 giri, 154 km/h e una percorrenza media di 17,8 km/litro. Si passa poi al 1.2 16v da 75cv (56kW), con 107 Nm a 4.250 giri, 170 km/h e percorrenza di 17,5 km/litro, mentre per chi vuole esagerare c’è il 1.2 16v turbo da 100cv proposto solo sulla GT (74kW) con 145 Nm di coppia, 189 km/h (172 con il cambio robotizzato), un tempo di 9,8 sec nel 0-100 e consumi di 17 km/l. Per chi prevede di fare molti chilometri l’alternativa a gasolio è il 1.5 dCi da 65cv (47kW) a 3.750 giri, 160Nm a 1.900 giri, una percorrenza di 23,2 km/l e una produzione di CO2 di soli 113 g/km.
Con 1.600 euro in più si accede alla Dynamique che oltre ad aggiungere radio, retrovisori elettrici, sedile pilota regolabile in altezza, sedili posteriori indipendenti scorrevoli, offre climatizzatore, paraurti sportivi, fendinebbia, contagiri e airbag laterali. Allo stesso prezzo c’è anche la Privilége che invece del design sportivo offre il sedile passeggero ribaltabile in posizione tavolino. Aggiungendo altri 2.500 euro si passa al top: GT o Initiale.
Conta anche la sicurezza. Nella prima Twingo, qualche riserva era sorta a causa di quel musetto troppo corto per trasmettere la necessaria tranquillità in caso di incidente. Con la nuova il problema non dovrebbe sussistere: la Twingo II cresce di 17 cm portando la lunghezza complessiva a 360cm, misura che la colloca al limite della categoria delle citycar. Le tre gemelline Aygo, C1 e 107, sono infatti lunghe 343cm, la Fiat Panda 354cm e la Kia Picanto 349,5cm. Ci si avvicina in pratica alla categoria superiore dove la Citroën C2 è lunga solo 7cm in più e la Suzuki Swift solo 9,5cm. Ma a tiro c’è addirittura la Toyota Yaris, lunga solo 15cm in più (375cm), che appartiene a un segmento ancora più alto. Il confronto vero sarà comunque con la Fiat 500 che di lunghezza misura 355cm.
Con il muso più lungo e il telaio della Clio II è cresciuta molto la sicurezza passiva, ma le dimensioni maggiorate (la Twingo II è larga 164,5 cm e alta 147cm, rispettivamente 1,5 e 5 cm in più della vecchia) probabilmente non basteranno per conquistare le 5 stelle nei crash test EuroNCAP. "Pas de problem" dicono sempre alla Régie: male che vada ne prenderà quattro, che sono pur sempre il massimo del punteggio nel segmento A. Questione di costi anche qui. Tuttavia alla new Twingo non manca nulla: dai freni a disco di 26 cm di diametro su tutte le ruote, all’ABS con assistenza alla frenata di emergenza e accensione automatica delle luci in caso di frenata violente, all’ESP (arriverà nei prossimi mesi), alla possibilità di montare fino a sei airbag, ai ganci Isofix sul sedile passeggero anteriore e sui due sedili posteriori.
Molte le bocchette di areazione e ampia la disponibilità di vani e cassetti, in grado di immagazzinare oggetti fino a un volume complessivo di 28 litri. Grazie ai sedili posteriori scorrevoli (hanno una notevole escursione longitudinale) anche il bagagliaio della Twingo II può essere ampliato a fisarmonica, passando da 165 a 285 litri. Se poi si ribaltano i sedili posteriori il volume aumenta fino a 959 litri. Nel caso poi serva spazio in lunghezza si può abbattere anche lo schienale del sedile anteriore destro per caricare oggetti lunghi due metri oppure per ottenerne un comodo tavolinetto.
Più concreta la proposta dei motori, tutti rispettosi dei criteri Eco2 Renault (vedi articolo) per la salvaguardia dell’ambiente: tre benzina e uno diesel. Nel primo caso la cilindrata è per tutti e tre di 1.2 litri, nel secondo di 1.5 litri. Il primo è un 8v da 60cv (43 kW) con 93 Nm a 2.500 giri, 154 km/h e una percorrenza media di 17,8 km/litro. Si passa poi al 1.2 16v da 75cv (56kW), con 107 Nm a 4.250 giri, 170 km/h e percorrenza di 17,5 km/litro, mentre per chi vuole esagerare c’è il 1.2 16v turbo da 100cv proposto solo sulla GT (74kW) con 145 Nm di coppia, 189 km/h (172 con il cambio robotizzato), un tempo di 9,8 sec nel 0-100 e consumi di 17 km/l. Per chi prevede di fare molti chilometri l’alternativa a gasolio è il 1.5 dCi da 65cv (47kW) a 3.750 giri, 160Nm a 1.900 giri, una percorrenza di 23,2 km/l e una produzione di CO2 di soli 113 g/km.
Con 1.600 euro in più si accede alla Dynamique che oltre ad aggiungere radio, retrovisori elettrici, sedile pilota regolabile in altezza, sedili posteriori indipendenti scorrevoli, offre climatizzatore, paraurti sportivi, fendinebbia, contagiri e airbag laterali. Allo stesso prezzo c’è anche la Privilége che invece del design sportivo offre il sedile passeggero ribaltabile in posizione tavolino. Aggiungendo altri 2.500 euro si passa al top: GT o Initiale.