Renault Scénic II - Per raggiungere la Costa Brava e le sue calette piene di ricci, prima di scendere più a sud verso Almeria o Malaga, si passa generalmente dal sinistro colle del Perthus. Prima avremo sperimentato le gioie degli ingorghi sulla A9 (detta "la Catalana") e approfittato della fornace di Perpignan... Perché allora non prendere le scorciatoie e scoprire le Corbières? Paesaggi sublimi, alcuni ristoranti eccezionali ed un'autentica ricchezza storica... Non ve ne pentirete!
Partendo dalla "città rosa", un valido modo per evitare l'autostrada è costeggiare il canale del Midi fino a Carcassonne prendendo la N 113. Costruito tra il 1666 e il 1680, questo mitico canale lungo 240 km collega l'Oceano al Mediterraneo ed ha 99 chiuse. I suoi argini tranquilli invitano ad un primo pic-nic. E dire che nel frattempo l'A61 è piena di ingorghi!
A circa 200 m da Carcassonne, il massiccio montuoso delle Corbières è senza dubbio uno dei siti più spettacolari della Francia, tanto per il suo rilievo geologico (crinali, gole a picco, gariga profumata e con arbusti spinosi) quanto per le sue vestigia storiche (castelli catari del XIII secolo ovviamente, ma anche numerose abbazie romaniche).
A Padern, troverete uno dei vignaioli più affascinanti della regione Languedoc-Roussillon: Jean-Michel Labouygues (tenuta di Mazières). Questo ex professore di genetica ad Harvard, da quando si è trasferito alle Corbières, è diventato un fautore della viticoltura biologica rispettosa dell'ambiente. "Il vino fa bene alla salute solo quando proviene da vigneti sani, coltivati senza concimi chimici, né pesticidi o insetticidi" ama dire. In realtà, il suo vitigno rosso, il suo vitigno bianco e il suo macabeu (un vitigno bianco originario della Spagna) vi rimettono in forma e sono una meraviglia in fatto di finezza aromatica.
La leva del cambio sulla plancia e i comandi al volante a corsa ridotta contribuiscono ad un piacere di guida degno di una berlina. Pertanto il guidatore conserva il vantaggio della posizione alta e della visibilità superiore di una monovolume perché l'altezza degli occhi rispetto al suolo è identica a quella della Scénic I.
A partire da Montner, dirigetevi verso Thuir e Saint-Génis des Fontaines. Situato nella pianura alluvionale del Tech, questo piccolo borgo circondato da frutteti è solitamente ignorato dagli automobilisti che, provenendo da Perpignan, tirano dritti verso la Spagna... Che peccato! Ben conosciuto dagli studiosi di storia dell'arte, questo paese possiede infatti la più antica architrave romanica conosciuta in Francia (1020). Perfettamente conservata e illuminata dal sole nel tardo pomeriggio, quest'architrave di marmo bianco sovrasta la porta della chiesa. Rappresenta gli apostoli e Cristo, al centro di una gloria sostenuta da due angeli inginocchiati.
Prendendo, in partenza da Narbonne, la N 113 poi, a sinistra, la D 613 per 22 km, scoprirete uno dei siti più prestigiosi della regione: l'abbazia cistercense di Fontfroide, risalente al XII e XIII secolo. Segretamente annidata in fondo ad un vallone, occupa un sito degno di un paesaggio toscano, con i suoi cipressi e la bella tonalità ocra e rosa della pietra delle Corbières. Subito dopo, i vostri figli esulteranno di gioia quando attraverserete la riserva africana di Sigean (N 9) che quest'anno festeggia il suo trentennale.
Per proseguire l'itinerario, l'A 9 (detta "la Catalana") o la N 9 sono quasi inevitabili fino a Perpignan. Da lì, potrete raggiungere la famosa spiaggia di Argelès per una sosta digestiva sotto un ombrellone, e poi evitare la folla nel tardo pomeriggio dirigendovi verso Saint-Génis-des-Fontaines, ai piedi della catena delle Albères (vedi sopra).
Ma ben presto, alla fine della strada avrete la vostra ricompensa. Se vi è piaciuto Il Nome della Rosa, dirigetevi verso il monastero Sant Pere de Rodes che sembra l'esatta copia di quello filmato da Jean-Jacques Annaud. La storia di questo misterioso monastero benedettino, arroccato sul pendio del monte Sant Salvador de Verdera, è un romanzo in cui si susseguono incendi, furti, epidemie, complotti e saccheggi...
E' stato forse questo isolamento a sedurre gli artisti durante tutto il XX secolo, da Picasso (che fu il primo a soggiornarvi nel 1910) a Dalì, che vi fece costruire la sua casa, passando per Magritte, Man Ray, Garcia Lorca e Buñuel. Il bianco delle case concentrate intorno alla chiesa Santa Maria e il grigio scuro dell'ardesia conferiscono a questo luogo un'eleganza straordinaria. Le spiagge, sempre piene di barche, si inseriscono al fondo di anse rocciose...
La magnifica strada Perafita che collega Cadaqués a Roses offre un panorama eccezionale sul golfo di Roses, la costa francese e il versante di Cadaqués. Come potrete constatare, è molto difficile guidare senza fermarsi, tanto sono numerose le calette e le spiagge che invitano a fare il bagno! Ubicato a sud-est della penisola di capo Creus, il porto di Roses vanta la flotta di pescherecci più importante della Catalogna settentrionale. Se questa cittadina turistica non offre un enorme interesse culturale, gode invece, da qualche anno a questa parte, di un certo prestigio presso i gastronomi di tutto il mondo. Lo sapevate? A Roses lavora il Catalano Ferran Adria, il "miglior cuoco del mondo", secondo Joël Robuchon!
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