Volkswagen Touareg - Viaggiare significa ormai constatare spesso l'ineluttabile progredire delle brutture delle città tentacolari e di altre zone industriali. Tranne che nel Cantal. I paesaggi del Cantal, che sprigionano forza ed armonia, sono tra i più belli e i meglio conservati. Qui la contemplazione della natura non è un diversivo, bensì un modo di vivere. Simbolo di quest'armonia, l'acqua scorre ovunque nei paesaggi del Cantal sotto forma di neve, laghi, cascate e fiumi.
Si rimane affascinati dal comfort impressionante di questo 4X4 di rango che trova una sua collocazione naturale accanto all'X5 BMW e al Mercedes ML. Il sedile del guidatore è un'autentica poltrona con comandi variabili. Il volume interno, importantissimo, è un punto forte. Siamo molto lontani dalla jeep di papà, tanto più che le sospensioni si mostrano subito molto efficaci e l'ammortizzazione è ben gestita, anche se i passeggeri posteriori sentono la vettura un po' più "dura". Quanto all'insonorizzazione, è anch'essa di ottimo livello: quando si è fermi è difficile dire se il motore è in moto... Alle alte velocità, ad esempio sulle autostrade, i rumori meccanici ed aerodinamici rimangono discreti.
L'indomani, il nostro Touareg parte all'assalto dei grandi organi di Saint-Flour, cioè della colata di lava basaltica alla sommità della quale troneggia quest'antica città vescovile. Oggi è giorno di mercato e il nostro 4x4, il cui piacere di guida fa a gara con quello di una berlina, si apre facilmente un varco tra gli ingorghi.
Si attraversa nuovamente la Truyère sul ponte di Lanau prima di visitare le antiche strade di Chaudes-Aigues, la città con le sorgenti più calde d'Europa. Quella del Par serviva a "preparare" il maiale, cioè a toglierli i peli con l'acqua bollente scaturita direttamente dalla fontana. Questa manna serve per i trattamenti termali, ma anche, e da sempre, per riscaldare gli abitanti.
Superato questo fiume, la strada costeggia l'invaso della diga di Sarrans, che in quel punto forma un bellissimo lago apprezzato dai pescatori. Alla frontiera dell'Aveyron, ecco infine il ponte sospeso di Tréboul, una bella opera d'arte in cui due vetture non passano, soprattutto con il Touareg. All'uscita del ponte, prendere a sinistra la D65 che conduce a Pierrefort, un grande borgo tradizionale in basalto e pietra piatta in cui molti Alverniati, ritornati da Parigi* possiedono una casa. Qui la famiglia Joffroy, macellai che fanno il loro mestiere come veri artisti dal 1890, hanno creato la loro macelleria e il mattatoio di mucche "salers" e "aubrac", nutrite esclusivamente con l'erba degli alpeggi.
Senza mai dimenticare le due tonnellate di peso del Touareg, si rimane colpiti dalle sue caratteristiche dinamiche in tutte le situazioni: in autostrada, questo 4X4 tiene la strada alle alte velocità come una vera berlina. Su una stradina sinuosa, la leggerezza dello sterzo dà prova di grande precisione, al pari della frenata, decisa e progressiva. In tutte le manovre delicate, un sensore di rilevazione d'ostacolo aiuta a guidare questo veicolo dalla sagoma imponente. Infine, la vivacità di reazione del Touareg è tale che ci si sente a proprio agio su tutti i percorsi.
A Saint-Jacques-des-Blats, punto di partenza di numerose gite a piedi e, come Thiézac, luogo di passaggio sul cammino per Santiago di Compostela, si sale verso il valico del Perthus prendendo la D317, con la benedizione del Piombo del Cantal. Strada superba (come tante altre nel Cantal) che permette di passare da una valle all'altra, da quella della Cère a quella della Jordanne con i suoi cascinali arroccati sul fianco della montagna.
In tema di comfort: climatizzazione automatica con regolazione separata, alzacristalli elettrici anteriori e posteriori, impianto radio CD con dieci altoparlanti (con amplificatore da 410 watt), un volante multifunzione regolabile su due assi (che comanda il regolatore di velocità, la radio e il sistema di navigazione assistita), chiusura centralizzata con telecomando abbinato al blocco delle porte durante la guida, regolatore di velocità...
Da lì si raggiunge questo villaggio millenario dell'Alta Auvergne che occupa uno stupendo sito naturale: un'altura rocciosa dove confluiscono l'Aspre e la Maronne, di fronte al massiccio del puy Violent. Per una visita della città, rimettetevi alla gioiosa erudizione di Philippe Guarrigue, uno storico che è anche una guida ed abita la casa più antica di Salers (la maison de la Ronade). Poi abbandonatevi ai fornelli del Baillage per una lezione di cucina alverniate senza note stonate.
Si rimane affascinati dal comfort impressionante di questo 4X4 di rango che trova una sua collocazione naturale accanto all'X5 BMW e al Mercedes ML. Il sedile del guidatore è un'autentica poltrona con comandi variabili. Il volume interno, importantissimo, è un punto forte. Siamo molto lontani dalla jeep di papà, tanto più che le sospensioni si mostrano subito molto efficaci e l'ammortizzazione è ben gestita, anche se i passeggeri posteriori sentono la vettura un po' più "dura". Quanto all'insonorizzazione, è anch'essa di ottimo livello: quando si è fermi è difficile dire se il motore è in moto... Alle alte velocità, ad esempio sulle autostrade, i rumori meccanici ed aerodinamici rimangono discreti.
L'indomani, il nostro Touareg parte all'assalto dei grandi organi di Saint-Flour, cioè della colata di lava basaltica alla sommità della quale troneggia quest'antica città vescovile. Oggi è giorno di mercato e il nostro 4x4, il cui piacere di guida fa a gara con quello di una berlina, si apre facilmente un varco tra gli ingorghi.
Si attraversa nuovamente la Truyère sul ponte di Lanau prima di visitare le antiche strade di Chaudes-Aigues, la città con le sorgenti più calde d'Europa. Quella del Par serviva a "preparare" il maiale, cioè a toglierli i peli con l'acqua bollente scaturita direttamente dalla fontana. Questa manna serve per i trattamenti termali, ma anche, e da sempre, per riscaldare gli abitanti.
Superato questo fiume, la strada costeggia l'invaso della diga di Sarrans, che in quel punto forma un bellissimo lago apprezzato dai pescatori. Alla frontiera dell'Aveyron, ecco infine il ponte sospeso di Tréboul, una bella opera d'arte in cui due vetture non passano, soprattutto con il Touareg. All'uscita del ponte, prendere a sinistra la D65 che conduce a Pierrefort, un grande borgo tradizionale in basalto e pietra piatta in cui molti Alverniati, ritornati da Parigi* possiedono una casa. Qui la famiglia Joffroy, macellai che fanno il loro mestiere come veri artisti dal 1890, hanno creato la loro macelleria e il mattatoio di mucche "salers" e "aubrac", nutrite esclusivamente con l'erba degli alpeggi.
Senza mai dimenticare le due tonnellate di peso del Touareg, si rimane colpiti dalle sue caratteristiche dinamiche in tutte le situazioni: in autostrada, questo 4X4 tiene la strada alle alte velocità come una vera berlina. Su una stradina sinuosa, la leggerezza dello sterzo dà prova di grande precisione, al pari della frenata, decisa e progressiva. In tutte le manovre delicate, un sensore di rilevazione d'ostacolo aiuta a guidare questo veicolo dalla sagoma imponente. Infine, la vivacità di reazione del Touareg è tale che ci si sente a proprio agio su tutti i percorsi.
A Saint-Jacques-des-Blats, punto di partenza di numerose gite a piedi e, come Thiézac, luogo di passaggio sul cammino per Santiago di Compostela, si sale verso il valico del Perthus prendendo la D317, con la benedizione del Piombo del Cantal. Strada superba (come tante altre nel Cantal) che permette di passare da una valle all'altra, da quella della Cère a quella della Jordanne con i suoi cascinali arroccati sul fianco della montagna.
In tema di comfort: climatizzazione automatica con regolazione separata, alzacristalli elettrici anteriori e posteriori, impianto radio CD con dieci altoparlanti (con amplificatore da 410 watt), un volante multifunzione regolabile su due assi (che comanda il regolatore di velocità, la radio e il sistema di navigazione assistita), chiusura centralizzata con telecomando abbinato al blocco delle porte durante la guida, regolatore di velocità...
Da lì si raggiunge questo villaggio millenario dell'Alta Auvergne che occupa uno stupendo sito naturale: un'altura rocciosa dove confluiscono l'Aspre e la Maronne, di fronte al massiccio del puy Violent. Per una visita della città, rimettetevi alla gioiosa erudizione di Philippe Guarrigue, uno storico che è anche una guida ed abita la casa più antica di Salers (la maison de la Ronade). Poi abbandonatevi ai fornelli del Baillage per una lezione di cucina alverniate senza note stonate.
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