Honda Accord 2.2 i-CTDi - LA PRIMA VOLTA Cinquantacinque anni per produrre un motore diesel non sono pochi... in realtà tutto è spiegabile con il boom del diesel nel mercato europeo. Fino a ieri infatti l'interesse dei giapponesi per il diesel era pari alla passione italiana per la loro cucina: ben poco. Men che meno per gli americani, il più importante mercato estero Honda, dove un litro di benzina costa come un quarto di lattina di Coca Cola in Italia e del diesel non sanno che farsene.
AMBIZIONI L’obiettivo era riuscire a fondere tra loro prestazioni sportive, comfort di guida, consumi ridotti e massimo rispetto della natura. Impegno non indifferente, affidato per l’occasione a uno degli ingegneri di punta Honda: tale Kenichi Nagahiro, già capo del programma di sviluppo del motore di Formula Indy e successivamente del motore di Formula 1, e prima ancora progettista del sistema di variazione di fase VTEC. Un geniaccio della meccanica insomma.
ALLUMINIO Non è un caso se il primo motore diesel Honda viene prodotto nello stabilimento di Takanazawa, un centinaio di chilometri a nord di Tokyo, specializzato nella lavorazione dell’alluminio. Lo stesso impianto dove nascono altri due gioiellini Honda: NSX e S2000.
SPORTIVO Un motore che sviluppa una coppia massima di 340 Nm a soli 2000 giri, ma che a 1500 giri è già di 300 Nm. Valori che sulla carta preannunciano prestazioni da sportiva pura anche se la potenza non è elevatissima (140 cv a 4000 giri) e la velocità massima “contenuta” in 210 km/h (198 km/h sulla Tourer, la station wagon). Tutte soluzioni mirate a una maggiore efficienza e risparmio nei consumi.
CINQUE Il cambio è manuale a cinque marce, studiato per far fronte all’elevato valore di coppia e costruito in modo da offrire passaggi più veloci tra quarta e quinta marcia, quelle che si presume siano utilizzate con più frequenza. Adattate alle nuove prestazioni anche le sospensioni, perfezionate in alcuni dettagli.
COME VA Buona la prima, non si discute. Honda si è messa in gioco e ha sfornato un motore che segna un ulteriore passo avanti nella ricerca della pari dignità tra diesel e benzina.
AMBIZIONI L’obiettivo era riuscire a fondere tra loro prestazioni sportive, comfort di guida, consumi ridotti e massimo rispetto della natura. Impegno non indifferente, affidato per l’occasione a uno degli ingegneri di punta Honda: tale Kenichi Nagahiro, già capo del programma di sviluppo del motore di Formula Indy e successivamente del motore di Formula 1, e prima ancora progettista del sistema di variazione di fase VTEC. Un geniaccio della meccanica insomma.
ALLUMINIO Non è un caso se il primo motore diesel Honda viene prodotto nello stabilimento di Takanazawa, un centinaio di chilometri a nord di Tokyo, specializzato nella lavorazione dell’alluminio. Lo stesso impianto dove nascono altri due gioiellini Honda: NSX e S2000.
SPORTIVO Un motore che sviluppa una coppia massima di 340 Nm a soli 2000 giri, ma che a 1500 giri è già di 300 Nm. Valori che sulla carta preannunciano prestazioni da sportiva pura anche se la potenza non è elevatissima (140 cv a 4000 giri) e la velocità massima “contenuta” in 210 km/h (198 km/h sulla Tourer, la station wagon). Tutte soluzioni mirate a una maggiore efficienza e risparmio nei consumi.
CINQUE Il cambio è manuale a cinque marce, studiato per far fronte all’elevato valore di coppia e costruito in modo da offrire passaggi più veloci tra quarta e quinta marcia, quelle che si presume siano utilizzate con più frequenza. Adattate alle nuove prestazioni anche le sospensioni, perfezionate in alcuni dettagli.
COME VA Buona la prima, non si discute. Honda si è messa in gioco e ha sfornato un motore che segna un ulteriore passo avanti nella ricerca della pari dignità tra diesel e benzina.
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