BMW 325xi - I diesel vanno bene e consumano poco, ma il rumore ancora no, non ci siamo. Dopo siamo partiti, per scoprire in una prova continuativa – dalla spesa al supermercato alla tirata in autostrada fino al week-end montanaro – se una berlina moderna e ben dotata può fare tutto. In altre parole: tanti cavalli, trazione integrale, marchio prestigioso e un bel carico di optional. L’auto perfetta?
Il tutto da navigare con la rotellona dell’i-Drive, che ci ha fatto giocare per ore. A proposito: il sistema continua a dividere. Noi ci siamo divertiti a fare una prova cattiva: testandolo "alla cieca" con superesperti di informatica disinteressati al mondo auto e viceversa. Risultato contraddittorio: chi mastica pane e bit ha trovato mille cose da ridire, chi ancora fa fatica a leggere un sms ma pensa col volante invece ci ha giocato felice, dopo un iniziale sospetto e qualche dubbio. La presa esterna sotto il bracciolo per collegare iPod e mp3 player di ogni genere è in grado mette d’accordo tutti.
Specialmente quando si esagera. Anche troppo. Il silenzio domina a bordo e mancano vibrazioni e rumori molesti, non solo da fermo, e con una quarta marcia da 190 kmh di tachimetro ci si trova in fretta (o troppo tardi) a pensare agli autovelox. Meglio alzare il piede e godersi la riserva di potenza come bonus per i sorpassi. Il volante si tiene bene tra le mani e non ostacola la visibilità: la posizione di guida sembra tagliata addosso alla nostra corporatura media come un abito di sartoria.
Più li proviamo e piu ci convinciamo che i cambi automatici-robotizzati-sequenziali, van bene tutti, meriterebbero maggiore attenzione. Per guidare dimenticandosi del braccio destro e della gamba sinistra, lasciando sempre la possibilità di spostare la leva sulla destra e vedere se davvero ci sono tutti i cavallini: snocciolando le sei marce che neppure Kubica. Anche se il DSG dei concorrenti sembra ancora meglio. Dopo gli iniziali entusiasmi, nella vita di tutti i giorni fatta di traffico, code, rallentamenti e telefonate continue siamo andati quasi sempre in automatico.
In soccorso arrivano le doti extrasensoriali della 325 che aiutano a tenere lontano il carrozziere. Che non solo dispone di quasi-invisibili spie nei paraurti, ma che utilizza lo schermo centrale, quello dedicato al navigatore, per spiegare e far capire anche al più imbranato dei guidatori, quanto spazio manca al contatto con il muso o con il posteriore. Con la gamma di colori che cambia e arriva al rosso, insieme al cicalino isterico, per segnalare l’avvicinamento alla zona carrozziere. Alle comodità ci si abitua in fretta, specialmente quando funzionano bene. E dopo un mese i paraurti verniciati erano ancora immacolati.
Con una 325Xi si può far tutto o quasi quello che serve: bella figura fuori dal centro direzionale, una sgroppata facendo urlare il motore e snocciolando le marce, divertendosi anche quando iniziano le curve. O anche provare a uscire senza coprirsi di ridicolo da un parcheggio ghiacciato in pendenza nel piazzale dello skilift. Cosa non si può fare? Caricare il comò della nonna, accogliere degnamente nei sedili posteriori il vostro amico che gioca a pallacanestro e tantomeno ospitare torme di bambini per la partita del sabato, che rovinerebbero la pelle crema rovesciandoci gelato e pizza.
Il tutto da navigare con la rotellona dell’i-Drive, che ci ha fatto giocare per ore. A proposito: il sistema continua a dividere. Noi ci siamo divertiti a fare una prova cattiva: testandolo "alla cieca" con superesperti di informatica disinteressati al mondo auto e viceversa. Risultato contraddittorio: chi mastica pane e bit ha trovato mille cose da ridire, chi ancora fa fatica a leggere un sms ma pensa col volante invece ci ha giocato felice, dopo un iniziale sospetto e qualche dubbio. La presa esterna sotto il bracciolo per collegare iPod e mp3 player di ogni genere è in grado mette d’accordo tutti.
Specialmente quando si esagera. Anche troppo. Il silenzio domina a bordo e mancano vibrazioni e rumori molesti, non solo da fermo, e con una quarta marcia da 190 kmh di tachimetro ci si trova in fretta (o troppo tardi) a pensare agli autovelox. Meglio alzare il piede e godersi la riserva di potenza come bonus per i sorpassi. Il volante si tiene bene tra le mani e non ostacola la visibilità: la posizione di guida sembra tagliata addosso alla nostra corporatura media come un abito di sartoria.
Più li proviamo e piu ci convinciamo che i cambi automatici-robotizzati-sequenziali, van bene tutti, meriterebbero maggiore attenzione. Per guidare dimenticandosi del braccio destro e della gamba sinistra, lasciando sempre la possibilità di spostare la leva sulla destra e vedere se davvero ci sono tutti i cavallini: snocciolando le sei marce che neppure Kubica. Anche se il DSG dei concorrenti sembra ancora meglio. Dopo gli iniziali entusiasmi, nella vita di tutti i giorni fatta di traffico, code, rallentamenti e telefonate continue siamo andati quasi sempre in automatico.
In soccorso arrivano le doti extrasensoriali della 325 che aiutano a tenere lontano il carrozziere. Che non solo dispone di quasi-invisibili spie nei paraurti, ma che utilizza lo schermo centrale, quello dedicato al navigatore, per spiegare e far capire anche al più imbranato dei guidatori, quanto spazio manca al contatto con il muso o con il posteriore. Con la gamma di colori che cambia e arriva al rosso, insieme al cicalino isterico, per segnalare l’avvicinamento alla zona carrozziere. Alle comodità ci si abitua in fretta, specialmente quando funzionano bene. E dopo un mese i paraurti verniciati erano ancora immacolati.
Con una 325Xi si può far tutto o quasi quello che serve: bella figura fuori dal centro direzionale, una sgroppata facendo urlare il motore e snocciolando le marce, divertendosi anche quando iniziano le curve. O anche provare a uscire senza coprirsi di ridicolo da un parcheggio ghiacciato in pendenza nel piazzale dello skilift. Cosa non si può fare? Caricare il comò della nonna, accogliere degnamente nei sedili posteriori il vostro amico che gioca a pallacanestro e tantomeno ospitare torme di bambini per la partita del sabato, che rovinerebbero la pelle crema rovesciandoci gelato e pizza.
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