Jaguar X-Type 2.2 Diesel - ACQUA E SAPONE Un epilogo tanto scontato da non richiedere celebrazioni particolari: niente make up e nemmeno una rinfrescata al look. La X-Type resta quella di sempre e per riconoscere le versioni 2.2 non resta che aguzzare la vista e buttare un’occhiata indiscreta al posteriore, alla ricerca del logo identificativo. D’altronde, per una Casa tradizionalista come quella di Coventry, ci vuole ben altro che un nuovo motore per spostare qualche linea della carrozzeria.
E poco importa che altre forme potrebbero magari essere più funzionali e favorire una maggior versatilità: in Jaguar l’immagine ha un’importanza speciale. Stessa scena anche nell’abitacolo, dove si respira l’aria di sempre. La plancia è alta, lineare e massiccia, con al centro la tipica consolle a ferro di cavallo.
PIU’ RICCA Per le wagon il prezzo naturalmente lievita: sempre secondo voci di corridoio si dovrebbe attaccare da 33.900 euro per la Classic e chiudere a 38.500 euro delle versioni di punta. Sono cifre più alte rispetto a quelle sinora chieste per le X-Type 2.0 D (motore destinato a restare in listino solo abbinato alla versione base) ma a giustificare il maggior esborso dovrebbero esserci anche dotazioni arricchite.
Rivisto a livello dei pistoni, delle bielle e dell’elettronica rispetto all’unità gemella montata dalla Mondeo, il 2.2 griffato Jaguar stupisce per la notevole silenziosità, esaltata anche dall’ottimo isolamento del vano motore, oggetto di uno studio specifico della Casa inglese.
La potenza dichiarata è di 155 cv a 3.500 giri e la coppia massima è di 360 Nm, che diventano 400 sotto l’effetto dell’overboost. Sono gli stessi valori promessi da Ford ma qualcosa di diverso si sente comunque. Sotto il cofano della Jaguar il turbodiesel 2.2 si rivela un po’ più trattabile e fluido nell’erogazione. I benefici sono tangibili, sia che si viaggi in souplesse, sia che si dia briglia sciolta a tutta la cavalleria e si proceda a passo spedito.
Ciò non significa comunque che la X-Type 2.2 sia fiacca, tuttaltro. La pratica 0-100 km/h viene sbrigata in soli 8,9 secondi dalla berlina e in 9,3 secondi dalla wagon, mentre le velocità massime sono nell’ordine di 220 e 215 km/h. Il giaguaro corre dunque veloce e ha artigli ben affilati mentre la sua sete resta sempre entro limiti ragionevolissimi.
Le sospensioni sono tarate sul soffice e salvaguardano più i lombi dei passeggeri che non la neutralità dell’assetto in curva. Anche alla guida di un esemplare Sport dotato di cerchi da 18 con pneumatici di ribassati i trasferimenti di carico si sentono e se si vuole adottare una guida redditizia occorre essere molto puliti nel disegnare le traiettorie. Nessun problema comunque sul fronte stabilità.
E poco importa che altre forme potrebbero magari essere più funzionali e favorire una maggior versatilità: in Jaguar l’immagine ha un’importanza speciale. Stessa scena anche nell’abitacolo, dove si respira l’aria di sempre. La plancia è alta, lineare e massiccia, con al centro la tipica consolle a ferro di cavallo.
PIU’ RICCA Per le wagon il prezzo naturalmente lievita: sempre secondo voci di corridoio si dovrebbe attaccare da 33.900 euro per la Classic e chiudere a 38.500 euro delle versioni di punta. Sono cifre più alte rispetto a quelle sinora chieste per le X-Type 2.0 D (motore destinato a restare in listino solo abbinato alla versione base) ma a giustificare il maggior esborso dovrebbero esserci anche dotazioni arricchite.
Rivisto a livello dei pistoni, delle bielle e dell’elettronica rispetto all’unità gemella montata dalla Mondeo, il 2.2 griffato Jaguar stupisce per la notevole silenziosità, esaltata anche dall’ottimo isolamento del vano motore, oggetto di uno studio specifico della Casa inglese.
La potenza dichiarata è di 155 cv a 3.500 giri e la coppia massima è di 360 Nm, che diventano 400 sotto l’effetto dell’overboost. Sono gli stessi valori promessi da Ford ma qualcosa di diverso si sente comunque. Sotto il cofano della Jaguar il turbodiesel 2.2 si rivela un po’ più trattabile e fluido nell’erogazione. I benefici sono tangibili, sia che si viaggi in souplesse, sia che si dia briglia sciolta a tutta la cavalleria e si proceda a passo spedito.
Ciò non significa comunque che la X-Type 2.2 sia fiacca, tuttaltro. La pratica 0-100 km/h viene sbrigata in soli 8,9 secondi dalla berlina e in 9,3 secondi dalla wagon, mentre le velocità massime sono nell’ordine di 220 e 215 km/h. Il giaguaro corre dunque veloce e ha artigli ben affilati mentre la sua sete resta sempre entro limiti ragionevolissimi.
Le sospensioni sono tarate sul soffice e salvaguardano più i lombi dei passeggeri che non la neutralità dell’assetto in curva. Anche alla guida di un esemplare Sport dotato di cerchi da 18 con pneumatici di ribassati i trasferimenti di carico si sentono e se si vuole adottare una guida redditizia occorre essere molto puliti nel disegnare le traiettorie. Nessun problema comunque sul fronte stabilità.
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