Citroën C-Crosser - Quelli della famiglia PSA, d’altronde, sono da sempre una coppia aperta, sin da quando si sono messi a fare monovolume e veicoli commerciali con Fiat e motori con i Gruppi Ford e BMW. Così, dopo essersi legate a Toyota per sviluppare le loro citycar, Citroën e Peugeot hanno trovato in Mitsubishi il partner capace di portarle per la prima volta al debutto nel settore delle Suv, che era l’anello mancante nelle gamme del Leone e del double chevron. E visto che le due francesi in materia ne masticavano pochino, del progetto si sono occupati più che altro all’ombra del Sol Levante.
Le sorelle hanno la medesima corporatura ma facce diverse, con la Citroën (ma è un parere oggettivo e opinabilissimo) che pare quella più graziosa delle tre. Il frontale della C-Crosser segue le più recenti linee guida dello stile della Casa e rappresenta una via di mezzo tra l’aria un po’ imbronciata della Mitsubishi e quella aggressiva della Peugeot.
Il portellone è sdoppiato, con la parte superiore che si solleva e quella inferiore che scende a mo’ di ribaltina, capace di reggere fino a 200 kg. E’ un bell’aiuto quando si tratta di caricare oggetti pesanti e voluminosi, cosa che alla C-Crosser viene molto bene. Il suo bagagliaio ha un volume utile che va dai 441 ai 510 litri, a seconda della posizione che si sceglie per il divano, che può scorrere avanti e indietro per 80 mm e che si può pure abbattere grazie a un comando posto nel bagagliaio.
In condizioni normali lo spazio abbonda in tutte le direzioni e anche facendo avanzare completamente il divano lo spazio vitale per le gambe c’è sempre. Davvero niente male, anche per un’auto lunga 464 e con un passo di 267. Oltre che per i trasporti eccezionali, con un capacità massima di 1.686 litri in configurazione biposto, la C-Crosser è ben attrezzata anche per le piccole esigenze quotidiane: nell’abitacolo e sulla plancia non mancano i cassettini e i vani portaoggetti, uno dei quali pure climatizzato.
Pur recentissimo, ha già al suo attivo apparizioni sotto il cofano della 407 e della C5 in versione biturbo e in versione con turbina singola a geometria variabile sulla Land Rover Freelander II. Questa è la soluzione adottata anche dalla Citroën per la C-Crosser che, con l’opportuna messa a punto specifica, è accreditata di 156 cv e di 380 Nm di coppia. Il pilota può infatti scegliere, tramite un manopolone sul tunnel centrale, se viaggiare a trazione anteriore, affidarsi alla gestione automatica della coppia sulle quattro ruote o ripartire in modo fisso 50:50 la forza motrice tra i due assi nel fuoristrada. Quanto alle prestazioni, la C-Crosser tocca i 200 km/h, scatta da 0 a 100 in 9,9 secondi e sorseggia un litro di gasolio ogni 13,9 km.
L’allestimento base è il primo e viene 33.500 euro, con un equipaggiamento già completo tra le altre cose di Esp, cruise control e climatizzatore automatico. La C-Crosser Crociera Nera costa invece 37.100 euro e in più offre per esempio i sensori posteriori di parcheggio, i sedili elettrici e rivestiti in pelle, i cerchi in lega da 18" e non da 16", il caricatore CD e i fari allo xeno.
Le sorelle hanno la medesima corporatura ma facce diverse, con la Citroën (ma è un parere oggettivo e opinabilissimo) che pare quella più graziosa delle tre. Il frontale della C-Crosser segue le più recenti linee guida dello stile della Casa e rappresenta una via di mezzo tra l’aria un po’ imbronciata della Mitsubishi e quella aggressiva della Peugeot.
Il portellone è sdoppiato, con la parte superiore che si solleva e quella inferiore che scende a mo’ di ribaltina, capace di reggere fino a 200 kg. E’ un bell’aiuto quando si tratta di caricare oggetti pesanti e voluminosi, cosa che alla C-Crosser viene molto bene. Il suo bagagliaio ha un volume utile che va dai 441 ai 510 litri, a seconda della posizione che si sceglie per il divano, che può scorrere avanti e indietro per 80 mm e che si può pure abbattere grazie a un comando posto nel bagagliaio.
In condizioni normali lo spazio abbonda in tutte le direzioni e anche facendo avanzare completamente il divano lo spazio vitale per le gambe c’è sempre. Davvero niente male, anche per un’auto lunga 464 e con un passo di 267. Oltre che per i trasporti eccezionali, con un capacità massima di 1.686 litri in configurazione biposto, la C-Crosser è ben attrezzata anche per le piccole esigenze quotidiane: nell’abitacolo e sulla plancia non mancano i cassettini e i vani portaoggetti, uno dei quali pure climatizzato.
Pur recentissimo, ha già al suo attivo apparizioni sotto il cofano della 407 e della C5 in versione biturbo e in versione con turbina singola a geometria variabile sulla Land Rover Freelander II. Questa è la soluzione adottata anche dalla Citroën per la C-Crosser che, con l’opportuna messa a punto specifica, è accreditata di 156 cv e di 380 Nm di coppia. Il pilota può infatti scegliere, tramite un manopolone sul tunnel centrale, se viaggiare a trazione anteriore, affidarsi alla gestione automatica della coppia sulle quattro ruote o ripartire in modo fisso 50:50 la forza motrice tra i due assi nel fuoristrada. Quanto alle prestazioni, la C-Crosser tocca i 200 km/h, scatta da 0 a 100 in 9,9 secondi e sorseggia un litro di gasolio ogni 13,9 km.
L’allestimento base è il primo e viene 33.500 euro, con un equipaggiamento già completo tra le altre cose di Esp, cruise control e climatizzatore automatico. La C-Crosser Crociera Nera costa invece 37.100 euro e in più offre per esempio i sensori posteriori di parcheggio, i sedili elettrici e rivestiti in pelle, i cerchi in lega da 18" e non da 16", il caricatore CD e i fari allo xeno.
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