

Questa Mazda sbarca inizialmente in Italia con tre motori, tutti a benzina e abbinati a un cambio manuale a cinque marce. L’assenza di un turbodiesel, che arriverà comunque nella primavera 2008 (sarà il 1.400 da 68 cv di origine PSA) è un handicap molto relativo: in primo luogo perché nel segmento B le vendite a gasolio sono in calo e in seconda battuta perché la dieta ferrea fatta dalla 2 assicura consumi ai vertici della categoria.
Per chi non accontentasse c’è anche un 1.500 da 103 cv e 137 Nm dotato della medesima architettura del 1.300. Rispetto a quest’ultimo le modifiche più evidenti sono l’aumento dell’alesaggio e la presenza di un sistema di induzione variabile a livello dell’aspirazione. Su strada tutto ciò si traduce in una velocità massima di 188 km/h, in un crono di 10,4 secondi per raggiungere i 100 km/h e in una percorrenza media ancora ottima, pari a 16,9 km/litro.

Tre sono anche i livelli di allestimento. Quello base si chiama Easy ed è disponibile solo accoppiato al 1.300 da 75 cv a 11.200 euro. Della sua dotazione fanno parte giusto sei airbag, il servosterzo elettrico, gli specchietti elettrici e poco più, mentre mancano all’appello il climatizzatore (optional a 750 euro) e la radio CD con presa aux e comandi al volante. Entrambi questi accessori sono invece standard sulla Mazda2 Play, che offre inoltre gli alzacristalli posteriori, gli specchi ripiegabili, il sedile posteriore frazionato, i fendinebbia e cerchi da 15" in luogo di quelli da 14" della Easy. Il tutto per 12.950 o 13.350 euro a seconda che si scelga il motore 1.3 da 75 o 86 cv.
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