Toyota Corolla 2.0 D-4D - L’aspetto è pulito, morbido, rassicurante, con una linea di cintura alta e un posteriore importante che vogliono trasmettere sicurezza e solidità sin dal primo sguardo. Lo spazio interno è abbondante, ben distribuito, razionale, e l’allestimento sobrio, con tessuti e plastiche di qualità superiore.
Le vere novità di questa versione sono tutte occultate alla vista. Di nuovo c’è innanzitutto un innovativo motore diesel della serie D-4D, il top tecnologico della Casa. Architettura e cilindrata sono le stesse dell’attuale 2.0 D-4D, già presente sulla Corolla, ma ciò che cambia sono le prestazioni.
Sotto il vestito c’è però più sostanza di quanto i dati non dicano. Per esempio, la pressione di iniezione viene ottenuta indipendentemente dal numero di giri del motore; un turbo a geometria variabile aumenta le prestazioni e contribuisce a ridurre i consumi; la camera di combustione è formata in modo da rendere più efficiente la combustione; vibrazioni e rumore sono stati sensibilmente ridotti grazie a una doppia accensione pilota che anticipa l’accensione principale. Sotto i 1200 giri il rumore si riduce così di 4 decibell, una differenza che si percepisce a orecchio.
Ma non sono il D-4D e il D-CAT le uniche novità introdotte sulla Corolla, che tra l’altro è anche l’auto più venduta al mondo (dal primo modello del 1966 a oggi ne sono state vendute 29 milioni). Con la nuova diesel vengono montate nuove sospensioni e una struttura più rigida per proteggere ancora meglio i passeggeri nel caso di urti.
Il prezzo rimane invariato rispetto alla versione 110 cv: 18.280 euro per la tre porte, 500 euro in più per la cinque porte. Chiavi in mano ovviamente. Prezzi concorrenziali se confrontati con la concorrenza diretta e a parità di allestimento: si parla di Fiat Stilo Activa Jtd, Ford Focus TDCi e Peugeot 307 110 XT, per la precisione. A richiesta per la Corolla c’è solo il navigatore satellitare (2.400 euro o 1350 secondo il modello), il tetto apribile elettrico (650 euro) e la vernice metallizzata (340 euro).
La doppia accensione preventiva sembra aver centrato il problema, perché la riduzione di rumore rispetto alla versione precedente è sensibile. Sarà anche merito della migliore insonorizzazione, dell’impiego di feltro isolante su consolle e cassetto portaoggetti, del motore chiuso ermeticamente con un coperchio integrale, del foglio di bitume steso sotto il pavimento e della schiuma isolante spruzzata ovunque, sta di fatto che come diesel è davvero silenziosa. E anche a velocità autostradali l’ambiente interno resta ovattato, per niente disturbato dai rumori molesti tipici dei diesel meno evoluti.
I sei cavalli in più del D-4D Euro IV non sono moltissimi, ma sufficienti per avere più scatto, utile soprattutto nei sorpassi veloci, dove è richiesta prontezza e spunto. Grazie alla maggiore coppia sin dai bassi regimi (2000 giri) la nuova Corolla diesel è sempre pronta a esaudire i desideri del pilota. Anche quelli più malsani. Quando c’è la possibilità, infatti, come sulle strade di montagna, ci si può divertire a tirare le marce più del dovuto. Al resto pensa l’ottima tenuta di strada. E il buon cambio manuale.
L’unico appunto è in una seconda marcia un po’ corta, che a 80 all’ora è già in prossimità del fuorigiri e costringe a cambiare proprio quando farebbe comodo ancora qualche metro di allungo.
Le vere novità di questa versione sono tutte occultate alla vista. Di nuovo c’è innanzitutto un innovativo motore diesel della serie D-4D, il top tecnologico della Casa. Architettura e cilindrata sono le stesse dell’attuale 2.0 D-4D, già presente sulla Corolla, ma ciò che cambia sono le prestazioni.
Sotto il vestito c’è però più sostanza di quanto i dati non dicano. Per esempio, la pressione di iniezione viene ottenuta indipendentemente dal numero di giri del motore; un turbo a geometria variabile aumenta le prestazioni e contribuisce a ridurre i consumi; la camera di combustione è formata in modo da rendere più efficiente la combustione; vibrazioni e rumore sono stati sensibilmente ridotti grazie a una doppia accensione pilota che anticipa l’accensione principale. Sotto i 1200 giri il rumore si riduce così di 4 decibell, una differenza che si percepisce a orecchio.
Ma non sono il D-4D e il D-CAT le uniche novità introdotte sulla Corolla, che tra l’altro è anche l’auto più venduta al mondo (dal primo modello del 1966 a oggi ne sono state vendute 29 milioni). Con la nuova diesel vengono montate nuove sospensioni e una struttura più rigida per proteggere ancora meglio i passeggeri nel caso di urti.
Il prezzo rimane invariato rispetto alla versione 110 cv: 18.280 euro per la tre porte, 500 euro in più per la cinque porte. Chiavi in mano ovviamente. Prezzi concorrenziali se confrontati con la concorrenza diretta e a parità di allestimento: si parla di Fiat Stilo Activa Jtd, Ford Focus TDCi e Peugeot 307 110 XT, per la precisione. A richiesta per la Corolla c’è solo il navigatore satellitare (2.400 euro o 1350 secondo il modello), il tetto apribile elettrico (650 euro) e la vernice metallizzata (340 euro).
La doppia accensione preventiva sembra aver centrato il problema, perché la riduzione di rumore rispetto alla versione precedente è sensibile. Sarà anche merito della migliore insonorizzazione, dell’impiego di feltro isolante su consolle e cassetto portaoggetti, del motore chiuso ermeticamente con un coperchio integrale, del foglio di bitume steso sotto il pavimento e della schiuma isolante spruzzata ovunque, sta di fatto che come diesel è davvero silenziosa. E anche a velocità autostradali l’ambiente interno resta ovattato, per niente disturbato dai rumori molesti tipici dei diesel meno evoluti.
I sei cavalli in più del D-4D Euro IV non sono moltissimi, ma sufficienti per avere più scatto, utile soprattutto nei sorpassi veloci, dove è richiesta prontezza e spunto. Grazie alla maggiore coppia sin dai bassi regimi (2000 giri) la nuova Corolla diesel è sempre pronta a esaudire i desideri del pilota. Anche quelli più malsani. Quando c’è la possibilità, infatti, come sulle strade di montagna, ci si può divertire a tirare le marce più del dovuto. Al resto pensa l’ottima tenuta di strada. E il buon cambio manuale.
L’unico appunto è in una seconda marcia un po’ corta, che a 80 all’ora è già in prossimità del fuorigiri e costringe a cambiare proprio quando farebbe comodo ancora qualche metro di allungo.
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