Volkswagen CrossTouran 2007 - In assenza della trazione integrale, se i pannelli in plastica sono il piatto forte, a fare da contorno ci sono anche le luci di coda annerite e la calandra con finitura cromata opaca. La stessa che viene poi ripresa dai mancorrenti sul tetto, in grado di sopportare pesi fino a un quintale tondo tondo, e look metallico delle modanature della plancia. Questa non è l’unica novità interna della CrossTouran, che è offerta in Italia solo in allestimento a sette posti, con la terza fila a scomparsa nel piano di carico.
Proprio la maggiore impronta a terra delle gomme, un leggero allargamento della carreggiata e la taratura tutt’altro che flaccida delle sospensioni azzerano quasi gli effetti dell’innalzamento del baricentro nelle svolte. La CrossTouran entra in curva senza incertezze e percorre le traiettorie in modo puntiglioso. Per vederla allargare dalla linea ideale si deve provocarla e combinarla ancor più grossa per innescare reazioni anomale della coda.
Come spesso accade in questi casi, la scelta migliore che si può fare è quella di una motorizzazione a gasolio, che con la sua coppia assicura un gran piacere di guida e permette di muoversi più agevolmente anche a pieno carico. Le alternative in tal senso sono due, entrambe ben note. Il più probabile best-seller della gamma è il sempreverde 1.900 TDI da 105 cv e 250 Nm. Abbinato a un cambio manuale a sei marce, porta la CrossTouran a toccare i 175 km/h con un passaggio 0-100 in 13,5 secondi e una percorrenza media di 16,1 km/litro. Con la sua erogazione lineare e corposa, esce a testa alta da ogni situazione e solo quando lo si pungola troppo con l’acceleratore borbotta con una voce un po’ tonante.
Non è invece per il momento prevista l’importazione del TDI 2.0 da 170 cv, così come sono per ora destinati solo a mercati stranieri i due TSI 1.4 da 140 e 170 cv, tutti annunciati in un primo tempo. A tenere alta la bandiera della benzina verde provvede così solo il classico 1.600 da 102 cv e 148 Nm, non provato nell’occasione ma che non dovrebbe riservare alcuna sorpresa, confermandosi l’onesto lavoratore di sempre.
Quest’ultima versione è la meno cara, a 23.000 euro spaccati, seguita dalla 1.9 TDI DPF a 26.050 e dalla 2.0 TDI DPF a 27.575, che diventano 29.200 se si sceglie il cambio Dsg. A fare da comun denominatore a tutte c’è la stessa dotazione, che comprende, oltre al già citato Esp, il clima automatico, il computer di bordo, i fendinebbia, la radio CD con 8 altoparlanti.
Proprio la maggiore impronta a terra delle gomme, un leggero allargamento della carreggiata e la taratura tutt’altro che flaccida delle sospensioni azzerano quasi gli effetti dell’innalzamento del baricentro nelle svolte. La CrossTouran entra in curva senza incertezze e percorre le traiettorie in modo puntiglioso. Per vederla allargare dalla linea ideale si deve provocarla e combinarla ancor più grossa per innescare reazioni anomale della coda.
Come spesso accade in questi casi, la scelta migliore che si può fare è quella di una motorizzazione a gasolio, che con la sua coppia assicura un gran piacere di guida e permette di muoversi più agevolmente anche a pieno carico. Le alternative in tal senso sono due, entrambe ben note. Il più probabile best-seller della gamma è il sempreverde 1.900 TDI da 105 cv e 250 Nm. Abbinato a un cambio manuale a sei marce, porta la CrossTouran a toccare i 175 km/h con un passaggio 0-100 in 13,5 secondi e una percorrenza media di 16,1 km/litro. Con la sua erogazione lineare e corposa, esce a testa alta da ogni situazione e solo quando lo si pungola troppo con l’acceleratore borbotta con una voce un po’ tonante.
Non è invece per il momento prevista l’importazione del TDI 2.0 da 170 cv, così come sono per ora destinati solo a mercati stranieri i due TSI 1.4 da 140 e 170 cv, tutti annunciati in un primo tempo. A tenere alta la bandiera della benzina verde provvede così solo il classico 1.600 da 102 cv e 148 Nm, non provato nell’occasione ma che non dovrebbe riservare alcuna sorpresa, confermandosi l’onesto lavoratore di sempre.
Quest’ultima versione è la meno cara, a 23.000 euro spaccati, seguita dalla 1.9 TDI DPF a 26.050 e dalla 2.0 TDI DPF a 27.575, che diventano 29.200 se si sceglie il cambio Dsg. A fare da comun denominatore a tutte c’è la stessa dotazione, che comprende, oltre al già citato Esp, il clima automatico, il computer di bordo, i fendinebbia, la radio CD con 8 altoparlanti.
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