sabato 28 luglio 2007

Aston Martin V8 Vantage Roadster

Aston Martin V8 Vantage Roadster - Attraversando la Manica sono sempre sbarcate nel "Resto d’Europa", come gli inglesi chiamano il Continente, oggetti o terribilmente kitch (vi ricordate la Lotus Europa, aggraziata come un Gelataio Simac?) o terribilmente eleganti (il nome Jaguar vi dice nulla?). Alla seconda specie appartiene di diritto anche la dinastia Aston Martin, che di colpi non ne ha mai sbagliato uno.

Ovunque la si guardi la V8 Vantage è priva di difetti stilistici. A voler essere davvero pignoli si potrebbe obiettare che il family feeling è un po’ esasperato e si fa quasi fatica a distinguere un modello dall’altro, e che la fascia in tinta che sega in due le luci posteriori è sì un marchio di fabbrica dell’ultima generazione, ma non è un dettaglio che fa gridare alla meraviglia. Per il resto è perfetta.

Le proporzioni da GT sono rispettate nelle dimensioni compatte (438x176cm), con cofano lungo e coda corta, e anche la pianta a bottiglia di Coca-Cola non manca, con i parafanghi muscolosi e la coda larga, mediterranea più che British. Muscoli da ninja, tonici, atletici e non gonfiati da steroidi e palestre poco ventilate, una maglietta attillata sulle ruote grandi, taglia 235/45 ZR18 le anteriori e 275/40 ZR18 le posteriori (optional 235/40 ZR19 e 275/35 ZR19). Anche le luci di coda si fanno moderne, illuminate da 360 led che provvedono a indicare la presenza e l’intenzione a fermarsi.

La versione Roadster della Vantage ha una bella capottina in tessuto, disponibile in colori eleganti e coordinati, bassa come una coppola e dal disegno ben proporzionato. Si apre in 18 secondi netti a velocità inferiori ai 50 km/h, scomparendo sotto due gobbe accennate e, questo è terribilmente ed elegantemente british, rivestite nella medesima pelle che allieta la permanenza all’interno dell’abitacolo. Noblesse oblige.

All’interno, come reciterebbe una brochure stucchevole, modernità e tradizione si sposano e si giurano eterna fedeltà. Pelle di ottima qualità a rivestire integralmente l’abitacolo è cucita con punti da cicatrice di Frankestein per essere più moderna e stylish. Rimane esclusa la consolle centrale, una fascia color canna di fucile che si allunga sul tunnel fino al bracciolo e incorpora lo schermo del navigatore satellitare pronto a uscire a richiesta, il pulsante trasparente e illuminato di avviamento, pomelli e cornici in alluminio vero e un visore digitale OEL (Organic Electroluminescent) per governare stereo e climatizzatore. Anche la cornice degli strumenti è in alluminio e gli strumenti analogici a fondo nero mimetizzano due visori digitali anch’essi a fondo nero.

Le due grigliette nere che forano il cofano fanno respirare un V8 4.3 tutto in alluminio con fasatura variabile delle valvole di aspirazione, montato dietro l’asse anteriore e prodotto nella germanica Colonia, con lubrificazione a secco e in grado di assicurare alla V8 Vantage 380 cavalli e 410Nm di coppia massima a 5000 giri, di cui il 75% disponibile già a 1500 giri.

Le prestazioni sono all’altezza della situazione, con 5 secondi netti per lo scatto 0-100km/h e 280 km/h di velocità massima. I consumi dipendono dall’uso e Aston Martin dichiara 4,5 km/litro in città, quasi 10 nel ciclo extraurbano e 6,4 km/litro nel ciclo combinato. Vabbè, che pensavate? Mica la vorrete diesel? E gli 80 litri di serbatoio assicurano comunque autonomia sufficiente a non stressarsi con pit stop troppo frequenti.

Pensando ad Aston Martin si è portati a pensare a oggetti irraggiungibili ma con 124.300 euro la V8 Vantage Roadster rientra nella fascia supersportive al pari di tante colleghe. Non sto dicendo che siano spiccioli ma che costa più o meno quanto una decisamente più potente e meglio dotata Bmw M6 cabrio (124.750 euro), 20.000 euro in più rispetto a una meno potente Porsche Carrera S cabrio (104.000 euro), poco più di una Mercedes SL 500 Sport (111.000 euro), 50.000 euro in meno rispetto a una decisamente più potente ma altrettanto meno elegante Ferrari F430 Spider (172.950 euro) e circa 80.000 euro in meno rispetto a una imperiale Bentley Continental GTC (206.000 euro).

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