Porsche Cayenne GTS - Il vero fiore all’occhiello è però celato alla vista. Prima Cayenne in assoluto, la GTS dispone di serie del Porsche Active Suspension Management, o PASM per i più introdotti, che sarebbe poi in parole povere il sistema di ammortizzatori intelligenti della Casa. Abbinato a molle in acciaio, sino ad ora è sempre stato riservato come standard alle sportive stradali e garantisce doti di trasformismo notevoli, pronto a cambiare taratura in men che non si dica a seconda delle condizioni della fondo e dello stile di guida.
Nel fuoristrada estremo, invece, si apprezzano la presenza del riduttore e del blocco del differenziale centrale. Volendo esagerare, si possono montare anche le sospensioni pneumatiche, che permettono la massima libertà nella regolazione dell’altezza da terra, o il Porsche Dynamic Chassis Control (a sua volta distillabile in PDCC ) con funzione anche antirollio, entrambi optional.
Si tratta di un motore dalla doppia personalità. Sta al pilota decidere se avere a che fare con il Dottor Jekill o con Mister Hyde, semplicemente agendo sul tasto Sport piazzato sul tunnel centrale. Attivando la funzione, il motore si fa più reattivo a ogni minima pressione sull’acceleratore e sfodera una voce più cupa e profonda, grazie anche all’apertura di una valvola nello scarico. Azionando il pulsante magico, anche l’assetto si adegua, passando all’omonima taratura irrigidita Sport.
Soddisfatto il piede destro, siccome anche l’occhio vuole la sua parte, anche il look si adegua. Nulla di nuovo sotto il sole, però. La GTS si limita ad attingere dal guardaroba della sorella Turbo a livello del frontale e della coda, mentre lungo le fiancate i passaruota si allargano di 14 mm per coprire adeguatamente cerchi e gomme oversize. Nel muso si notano soprattutto le sottili luci a Led e le ampie prese d’aria, sottolineate da uno spoiler che trova poi continuità nelle minigonne sottoporta. In coda è difficile invece restare indifferenti davanti alla doppia coppia di scarichi, vezzosamente incorniciati in metallo.
Nel fuoristrada estremo, invece, si apprezzano la presenza del riduttore e del blocco del differenziale centrale. Volendo esagerare, si possono montare anche le sospensioni pneumatiche, che permettono la massima libertà nella regolazione dell’altezza da terra, o il Porsche Dynamic Chassis Control (a sua volta distillabile in PDCC ) con funzione anche antirollio, entrambi optional.
Si tratta di un motore dalla doppia personalità. Sta al pilota decidere se avere a che fare con il Dottor Jekill o con Mister Hyde, semplicemente agendo sul tasto Sport piazzato sul tunnel centrale. Attivando la funzione, il motore si fa più reattivo a ogni minima pressione sull’acceleratore e sfodera una voce più cupa e profonda, grazie anche all’apertura di una valvola nello scarico. Azionando il pulsante magico, anche l’assetto si adegua, passando all’omonima taratura irrigidita Sport.
Soddisfatto il piede destro, siccome anche l’occhio vuole la sua parte, anche il look si adegua. Nulla di nuovo sotto il sole, però. La GTS si limita ad attingere dal guardaroba della sorella Turbo a livello del frontale e della coda, mentre lungo le fiancate i passaruota si allargano di 14 mm per coprire adeguatamente cerchi e gomme oversize. Nel muso si notano soprattutto le sottili luci a Led e le ampie prese d’aria, sottolineate da uno spoiler che trova poi continuità nelle minigonne sottoporta. In coda è difficile invece restare indifferenti davanti alla doppia coppia di scarichi, vezzosamente incorniciati in metallo.
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