martedì 11 settembre 2007

Mitsubishi Lancer Evolution VIII GSR

Mitsubishi Lancer Evolution VIII GSR - Una quindicina di giorni a giocare al domatore del circo, con la belva al guinzaglio in giro per la città e per i suoi dintorni e con addosso gli sguardi dei passanti. La Lancer ha un aspetto meno estremo che in passato ma che fa sempre una maledetta fatica a passare inosservato, con il frontale tutto squarci e prese d’aria, i passaruota bombati e l’ala posteriore che svetta sul bagagliaio. Quanto basta per guadagnarsi immancabilmente il ruolo di star nella coda a ogni semaforo.

Andare a zonzo con questa Mitsubishi è un esperienza che ha ben pochi uguali. Per quanto addomesticata, questa Mitsubishi resta un’auto da corsa: il suo temperamento è scorbutico e il motore ruggisce a ogni carezza sul pedale dell’acceleratore. Già al primo giro di chiave, dal trombone si scarico esce un rumore cupo, sordo e sinistro che ammonisce su quel che si può aspettare affondando con decisione il piede destro.

Come un cobra, la Lancer inizia a sibilare, solleva un po’ il muso e schizza in avanti con una forza inaudita. Il tutto avviene in modo brusco, con un effetto on/off da moto a due tempi. E non potrebbe essere diversamente. Per arrivare a cavare fuori 265 CV, i tecnici Mitsubishi hanno dovuto montare una turbina grossa quasi come una pentola a pressione e c’è quindi poco da stupirsi se l’erogazione non è lineare.

Muoversi nel traffico dà quindi poca soddisfazione, anche perché la frizione non è leggerissima e bastano un po’ di giorni da pendolare per tonificare a dovere la muscolatura della gamba sinistra. Anche il cambio, cosa strana per una giapponese, non è esattamente un burro e gli innesti sono secchi ma leggermente contrastati. In manovra ci mette del suo anche lo sterzo, che è precisissimo e leggero in velocità ma che lamenta un diametro di volta eccessivo. In un rally si potrà anche rimediare alla cosa facendo il pendolo o lavorando di fino con il freno a mano, ma per parcheggiare sotto casa questi sistemi si rivelano ben poco pratici.

In autostrada la Lancer fa un figurone. Ai fatidici 130 km/h il motore si dimostra tutto sommato silenzioso e trotterella proprio poco sopra i famigerati 3.000 giri. Sempre pronto cioè a fornire risposte fulminee e a scatenare la Evo VIII in un rush furibondo fino ai 245 km/h. Il vero pane di questa Mitsubishi è però il misto, dove sa regalare soddisfazioni immense e si rivela praticamente imbattibile, anche se a costo di un certo impegno fisico nella guida.

Tirando il collo alla Evo VIII, sembra di viaggiare nell’iperspazio: tutto avviene in modo rapido e le manovre devono essere precise e puntuali. Il posteriore reagisce alle variazioni di carico in modo un po’ violento e può prendere alla sprovvista i meno smaliziati e troppo irruenti, allargando repentinamente la traiettoria. Dall’alto del suo ricco palmares, la Lancer gradisce essere trattata con i guanti. Rigorosamente da pilota.

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