
Ben più evidente è invece l’alettoncino che fa da tettoia al lunotto, così come non fa nulla per nascondersi il doppio terminale di scarico che spunta dal paffuto paraurti posteriore. Chiudono il giro delle appendici aerodinamiche le immancabili minigonne, che tanto mini poi non sono e che fanno sembrare l’abbassamento dell'assetto (in realtà pari a 15 mm) più marcato di quanto non sia. Le pinze freno rosse ammiccano da dietro i cerchi da 17" con pneumatici 225/45 e fugano ogni eventuale dubbio residuo sul fatto che quella che si ha davanti non è una Golf "qualunque". Ma la vera GTI non ha mai avuto bisogno di certi dettagli per distinguersi, dettagli grossier evitati anche nei sobborghi di Hannover.
Anche il volante è

Tutti accorgimenti resi indispensabili dai nuovi livelli di potenza toccati. Il motore deriva dal due litri a iniezione diretta FSI e con l’aggiunta del turbo sprigiona ora la bellezza di 200 CV tondi tondi. Il tutto senza apparente affanno, visto che il picco massimo si tocca a 5.100 giri (e si mantiene stabile fino a quota 6.000), e che la coppia massima (280 Nm) è erogata costantemente tra i 1.800 e i 5.000 giri.
Ciò si traduce in una spinta costante, superiore anche a quella offerta da un cambio manuale e il cronometro ne dà una prova. Nello spunto da 0 a 100 km/h la G

Accomodarsi al volante è un’impresa agevole per chiunque, a prescindere dal fatto che gli avi vengano dalle tribù dei pigmei o dei vatussi.Volante e sedile hanno escursioni chilometriche e i comandi principali sono sistemati in modo corretto. I passeggeri destinati al divano posteriore sono altrettanto fortunati, con un buono spazio per le ginocchia e per la testa. Improbabile che dalla classe economica giungano lamentele.
Nessun commento:
Posta un commento