giovedì 6 settembre 2007

Peugeot 206 CC 1.6 HDi

Peugeot 206 CC 1.6 HDi - La scelta Peugeot è caduta sul famoso millesei PSA/Ford, common-rail di seconda generazione, uno dei gioiellini della atuale tecnologia a gasolio insieme al Multijet Fiat/Opel. La sigla completa dice già tutto: "1.6 HDi 16v FAP Euro 4", un quattro cilindri in alluminio già presente sulle Peugeot 206, 307 e 407 con testata a 16 valvole, doppio albero a camme in testa, distribuzione a bilancieri e punterie idrauliche.

Ultima chicca, il filtro antiparticolato FAP, brevetto PSA, che cattura il particolato e lo brucia riducendo la quantità di ossido d’azoto fino a comprenderlo nei limiti stabiliti dalle norme Euro 4. Ma ciò che è più importante, riducendo quel senso di colpa che gli amanti della natura, come i clienti di questo tipo di vetture, si portano dietro de sempre.

Non c’è ruota di scorta, sostituita da due bombole antiforatura impacchettate a lato bagagliaio, ed è un bene se si deve viaggiare. Il bagagliaio in versione coupé offre 410 litri complessivi e anche a tetto aperto lascia spazio per un borsone sportivo da 175 litri. Nel caso, le eccedenze possono trovare posto all’esterno, sopra il cofano posteriore, attraversato da nervature orizzontali e da due maniglione alle estremità per fissare meglio eventuali borse e valige.

L’interno ha una caratterizzazione sportiva, con i sedili avvolgenti, il nero come colore base e piccoli particolari, come la pedaliera traforata, che richiamano vetture di prestazioni ben più alte della 206 CC HDi. Di serie è disponibile il controllo dinamico della stabilità (ESP) disinseribile, la ripartizione della coppia frenante (ESBS) in funzione delle condizioni di aderenza di ogni ruota, la funzione antipattinamento (ASR) e il controllo dinamico della stabilità (CDS).

Due gli allestimenti: Quicksilver, il più economico, con interni in tessuto e carrozzeria in grigio metallizzato (19.470 euro di listino, ma 18.000 in offerta lancio) mentre con 1.200 euro in più (20.670 in totale) si passa alla versione più lussuosa alla quale però non è ancora stato dato un nome.

Il 1.6 HDi porta infatti una ventata di freschezza in più alla CC, ma soprattutto una rumorosità contenuta, che non disturba anche durante la guida a tetto scoperto. L’effetto tagliaerba è mitigato da insonorizzazioni adeguate all'uso e solo il fruscio del vento disturba le chiacchiere a cielo aperto o il godimento musicale dell’impianto stereo a nove casse. Il parabrezza inclinato e alto protegge abbastanza bene i due passeggeri anteriori, ma chi sta dietro deve adeguarsi ai vortici d'aria.

La rapportatura delle marce è corta nelle prime due, ma già la terza è sufficiente per guidare anche nel traffico senza smanettare sulla leva del cambio. Il massimo rendimento del motore non è poi molto in alto: a 2.400 giri ci sono le condizioni migliori e se si gioca con le marce per restare attorno a questo valore anche i consumi ne beneficiano. In media la Casa dichiara percorrenze di 20 km/l, che possono scendere a 16,6 in città, o salire a quasi 24 km/l in autostrada.

In Peugeot hanno comunque pensato anche a chi vuole divertirsi un po’ e dare più pressione alla 206 CC: con una delle tre marce superiori inserite interviene infatti un overboost che alza automaticamente la coppia massima fino a 260 Nm donando alla 206 CC ancora più grinta.

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