Audi A6 Avant - D’altronde non potrebbe essere diversamente. Negli ultimi tempi i designer Audi hanno già tracciato la strada da percorrere, introducendo elementi di design anche forti, come la calandra "a muso lungo" Single Frame. Cambiare rotta, per di più con un modello destinato a una clientela esigente e non sempre giovanissima, sarebbe stato avventato. La nuova A6 Avant non è comunque che una lontana parente del modello che rimpiazza, rispetto al quale sfoggia una linea molto più filante.
Anche se in modo discreto, un elemento stilistico che dà slancio e personalità all’insieme è la doppia nervatura che solca la fiancata. Una prima corre tra i fari e le luci di coda, mentre una seconda sottolinea le porte e movimenta la parte bassa della coda. Simili artifici permettono a questa Audi di portare in giro con una certa disinvoltura e con grande eleganza un fisico imponente, certo più da giocatrice di basket che non da ginnasta.
Tanto spazio in più, dunque, ma anche più sfruttabile. Gli ingegneri hanno sistemato ai lati del piano del bagagliaio due furbi binari lungo cui possono essere posizionati a piacere i quattro anelli cui si aggancia la rete fermabagagli. Agli stessi binari può essere fissata una barra telescopica opzionale in metallo che permette di dividere in due porzioni variabili lo spazio utile ed eventualmente, di bloccare più saldamente il bagaglio.
Per i bagagli tutto ok, ma per i passeggeri? Possono stare tranquilli, all’Audi sanno bene che chi compra l’A6 Avant non vuole un cargo, bensì una nave da crociera. Anche loro hanno di che leccarsi i baffi per l’incremento del passo, che regala qualche centimetro in più a livello delle ginocchia e permette di stendere meglio le gambe. Lo spazio abbonda anche per la testa e in senso trasversale, tanto che tre rugbisti non faticherebbero a convivere sul divano se solo l’imbottitura fosse conformata in modo diverso. Stanti così le cose, invece, i due esterni stanno comodi, mentre il posto centrale non è proprio il massimo.
Nulla dà insomma l’impressione che l’Audi abbia avuto il braccino corto e abbia fatto le cose in economia. Ampia conferma viene anche dagli equipaggiamenti, davvero completi. Come prassi, l’allestimento della A6 è unico, anche se le dotazioni cambiano a seconda dei motori e si fanno più ricche per le versioni più potenti. Anche acquistando la base, non ci si sposa con pizza e fichi: di serie ci sono sempre infatti tra le altre cose, i cerchi in lega, il climatizzatore automatico bizona, l’Esp, il servosterzo elettroidraulico ad assistenza variabile, il freno a mano elettromeccanico, il sensore pioggia, quello delle luci e l’unità di comando MMI in configurazione basic, con schermo da 6,5" e sintolettore CD.
2.4 V6 Quando nel weekend del 18 e 19 marzo la A6 Avant arriverà sul mercato, le motorizzazioni presenti in listino saranno cinque, tre a benzina e due turbodiesel, tutte rigorosamente Euro 4. Quanto alle prime, la versione d’accesso viene spinta dal "piccolo" V6 2.4 che eroga 177 CV a 6.000 giri e dispone di 230 Nm di coppia tra i 3.000 e i 5.000 giri. Quel che basta a portare quest’Audi a toccare i 226 km/h dopo essere transitata ai 100 in 9,2 secondi e far registrare un consumo medio di 9,9 litri ogni 100 km. La Avant 2.4 con cambio manuale a sei marce costa 39.450 euro, che diventano 41.800 per la versione con cambio multitronic e 42.600 per la quattro.
4.2 V8 In attesa di evoluzioni in senso sportivo (che non mancheranno, ci si può scommettere) la punta di diamante della gamma è invece Avant V8 4.2, abbinata solo alla trazione quattro e al cambio tiptronic e venduta a 68.750 euro. Accreditata di 335 CV a 6.600 giri e di 420 Nm a 3.500 giri, chiude la pratica 0-100 in soli 6,2 secondi e deve ricorrere al freno dell’elettronica per non superare i 250 km/h. Normale, quindi, mettere in preventivo più frequenti visite al benzinaio, con un fabbisogno medio di 11,7 litri per i classici 100 km.
2.7 TDI V6 La più attesa è però la nuova 2.7 V6 TDI, proposta in un'unica variante a due ruote motrici e con cambio manuale a 42.250 euro. Per lei l’Audi dichiara 180 CV tra i 3.300 e i 4.250 giri e 380 Nm tra i 1.400 e i 3.300 giri. Simili valori permettono all’A6 Avant di raggiungere (in Patria, ovviamente…) i 225 km/h e di scattare da 0 a 100 in 8,3 secondi. Il tutto con consumi capaci di strappare sorrisi a 32 denti anche al più tirchio degli scozzesi, con una sete di soli 7 litri ogni 100 km.
2.0 TDI Solo nella seconda metà dell’anno arriverà invece la piccola di famiglia, la 2.0 TDI. Le sue curve caratteristiche hanno i massimi a 140 CV e di 320 Nm, quanto basta per far scattare la pur massiccia A6 Avant da 0 a 100 in soli 10,6 secondi e per portarla a 205 km/h. Il tutto con consumi medi di appena 6,1 litri ogni 100 km. Per questa versione, realizzata con cambio manuale o multitronic, il prezzo è in via di definizione.
Viene davvero difficile pensare che qualcuno fatichi a trovare la posizione giusta. Con un perfetto allineamento dei pedali, del volante e dei sedili e grazie alle ampie possibilità di regolazione offerte dagli ultimi due, la A6 Avant asseconda anche chi ama guidare con posture da kamasutra. Qualche perplessità sorge al limite per la concentrazione di comandi sul tunnel centrale, che possono essere azionati con precisione solo togliendo lo sguardo dalla strada.
Anche se in modo discreto, un elemento stilistico che dà slancio e personalità all’insieme è la doppia nervatura che solca la fiancata. Una prima corre tra i fari e le luci di coda, mentre una seconda sottolinea le porte e movimenta la parte bassa della coda. Simili artifici permettono a questa Audi di portare in giro con una certa disinvoltura e con grande eleganza un fisico imponente, certo più da giocatrice di basket che non da ginnasta.
Tanto spazio in più, dunque, ma anche più sfruttabile. Gli ingegneri hanno sistemato ai lati del piano del bagagliaio due furbi binari lungo cui possono essere posizionati a piacere i quattro anelli cui si aggancia la rete fermabagagli. Agli stessi binari può essere fissata una barra telescopica opzionale in metallo che permette di dividere in due porzioni variabili lo spazio utile ed eventualmente, di bloccare più saldamente il bagaglio.
Per i bagagli tutto ok, ma per i passeggeri? Possono stare tranquilli, all’Audi sanno bene che chi compra l’A6 Avant non vuole un cargo, bensì una nave da crociera. Anche loro hanno di che leccarsi i baffi per l’incremento del passo, che regala qualche centimetro in più a livello delle ginocchia e permette di stendere meglio le gambe. Lo spazio abbonda anche per la testa e in senso trasversale, tanto che tre rugbisti non faticherebbero a convivere sul divano se solo l’imbottitura fosse conformata in modo diverso. Stanti così le cose, invece, i due esterni stanno comodi, mentre il posto centrale non è proprio il massimo.
Nulla dà insomma l’impressione che l’Audi abbia avuto il braccino corto e abbia fatto le cose in economia. Ampia conferma viene anche dagli equipaggiamenti, davvero completi. Come prassi, l’allestimento della A6 è unico, anche se le dotazioni cambiano a seconda dei motori e si fanno più ricche per le versioni più potenti. Anche acquistando la base, non ci si sposa con pizza e fichi: di serie ci sono sempre infatti tra le altre cose, i cerchi in lega, il climatizzatore automatico bizona, l’Esp, il servosterzo elettroidraulico ad assistenza variabile, il freno a mano elettromeccanico, il sensore pioggia, quello delle luci e l’unità di comando MMI in configurazione basic, con schermo da 6,5" e sintolettore CD.
2.4 V6 Quando nel weekend del 18 e 19 marzo la A6 Avant arriverà sul mercato, le motorizzazioni presenti in listino saranno cinque, tre a benzina e due turbodiesel, tutte rigorosamente Euro 4. Quanto alle prime, la versione d’accesso viene spinta dal "piccolo" V6 2.4 che eroga 177 CV a 6.000 giri e dispone di 230 Nm di coppia tra i 3.000 e i 5.000 giri. Quel che basta a portare quest’Audi a toccare i 226 km/h dopo essere transitata ai 100 in 9,2 secondi e far registrare un consumo medio di 9,9 litri ogni 100 km. La Avant 2.4 con cambio manuale a sei marce costa 39.450 euro, che diventano 41.800 per la versione con cambio multitronic e 42.600 per la quattro.
4.2 V8 In attesa di evoluzioni in senso sportivo (che non mancheranno, ci si può scommettere) la punta di diamante della gamma è invece Avant V8 4.2, abbinata solo alla trazione quattro e al cambio tiptronic e venduta a 68.750 euro. Accreditata di 335 CV a 6.600 giri e di 420 Nm a 3.500 giri, chiude la pratica 0-100 in soli 6,2 secondi e deve ricorrere al freno dell’elettronica per non superare i 250 km/h. Normale, quindi, mettere in preventivo più frequenti visite al benzinaio, con un fabbisogno medio di 11,7 litri per i classici 100 km.
2.7 TDI V6 La più attesa è però la nuova 2.7 V6 TDI, proposta in un'unica variante a due ruote motrici e con cambio manuale a 42.250 euro. Per lei l’Audi dichiara 180 CV tra i 3.300 e i 4.250 giri e 380 Nm tra i 1.400 e i 3.300 giri. Simili valori permettono all’A6 Avant di raggiungere (in Patria, ovviamente…) i 225 km/h e di scattare da 0 a 100 in 8,3 secondi. Il tutto con consumi capaci di strappare sorrisi a 32 denti anche al più tirchio degli scozzesi, con una sete di soli 7 litri ogni 100 km.
2.0 TDI Solo nella seconda metà dell’anno arriverà invece la piccola di famiglia, la 2.0 TDI. Le sue curve caratteristiche hanno i massimi a 140 CV e di 320 Nm, quanto basta per far scattare la pur massiccia A6 Avant da 0 a 100 in soli 10,6 secondi e per portarla a 205 km/h. Il tutto con consumi medi di appena 6,1 litri ogni 100 km. Per questa versione, realizzata con cambio manuale o multitronic, il prezzo è in via di definizione.
Viene davvero difficile pensare che qualcuno fatichi a trovare la posizione giusta. Con un perfetto allineamento dei pedali, del volante e dei sedili e grazie alle ampie possibilità di regolazione offerte dagli ultimi due, la A6 Avant asseconda anche chi ama guidare con posture da kamasutra. Qualche perplessità sorge al limite per la concentrazione di comandi sul tunnel centrale, che possono essere azionati con precisione solo togliendo lo sguardo dalla strada.
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