Hyundai Tucson - Le linee della carrozzeria sono tese e filanti. La fisionomia tradisce chiaramente la discendenza dallo stesso ceppo etnico della Santa Fe ma l’evoluzione della specie regala alla Tucson un aspetto più snello, come se alla definizione del suo disegno avesse dato una mano anche un dietologo. L’elemento più personale resta il frontale, solcato da due nervature che mimano le forme di un bull-bar e proseguono fino alla base del parabrezza, dando espressività al volto della Hyundai.
Il paraurti anteriore ha un’aria molto massiccia, mascherata solo in parte dalle ampie prese d’aria. Tutta la parte inferiore dalla Tucson ha comunque un qualcosa di ruspante. L’elevata altezza da terra, i passaruota e le modanature sottoporta oversize fanno sembrare questa coreana ben più fuoristradistica di quanto in effetti non sia. Gli stessi vertici della Casa la chiamano "road suv" confermando, se ce n’era bisogno, che il suo pane quotidiano sono le strade asfaltate o, al limite, quelle sterrate.
Quanto all’abitacolo, sorprende l’abitabilità posteriore. Lo spazio per le gambe è davvero molto abbondante e, regolando l’inclinazione dello schienale, chi viaggia sul divano può avere la sensazione di viaggiare su una chaise longue. Al punto che verrebbe quasi voglia di assumere un autista e di accomodarsi dietro. Neppure chi sta davanti ha comunque molto da lamentarsi. I sedili non hanno una seduta molto estesa ma sono comodi e ben profilati.
La Hyundai ha dato il via alle vendite proprio questa settimana. A comporre la gamma sono quattro versioni, due a benzina e due turbodiesel, con le prime alla base e al top del listino e le seconde a comporre la fascia intermedia. La Tucson d’accesso è la 2.0 16V Active, venduta a 22.100 euro mentre la versione di punta è la 2.7 V6 Dynamic a cambio automatico, dal costo di 27.300 euro. A fare la parte del leone nelle vendite sono però chiamate le Tucson a gasolio, spinte dal turbodiesel 2.0 CRDi già montato anche dalla Santa Fe. I livelli di allestimento sono sempre Active e Dynamic, offerti rispettivamente a 24.500 e 26.300.
La due litri a benzina dispone di 142 CV e di 184 Nm. La velocità massima è 174 km/h mentre i 100 possono essere toccati 11,3 secondi dopo la partenza. Nella stessa prova il tempo ottenuto dalla 2.7 V6 è di 10,2 secondi. Questo grazie ai suoi 175 CV e ai 241 Nm di coppia massima, che le consentono anche di arrivare ai 180 km/h.
A giustificare il maggior esborso richiesto per l’allestimento Dynamic vi sono l’interno in pelle, i cerchi in lega maggiorati, il clima automatico e le modanature laterali. Contrariamente a quanto accade di solito, qui è la versione "povera" ad avere i paraurti i tinta mentre quella più elegante è bordata in plastica grigia. Per la 2.7 V6 si segnala inoltre la presenza anche dell’Esp.
Una volta seduti al posto di guida ci si sente come di vedetta. Il sedile è ben rialzato e consente di avere un’ottima visuale sulla strada, oltre che di manovrare bene negli spazi più angusti.
Il paraurti anteriore ha un’aria molto massiccia, mascherata solo in parte dalle ampie prese d’aria. Tutta la parte inferiore dalla Tucson ha comunque un qualcosa di ruspante. L’elevata altezza da terra, i passaruota e le modanature sottoporta oversize fanno sembrare questa coreana ben più fuoristradistica di quanto in effetti non sia. Gli stessi vertici della Casa la chiamano "road suv" confermando, se ce n’era bisogno, che il suo pane quotidiano sono le strade asfaltate o, al limite, quelle sterrate.
Quanto all’abitacolo, sorprende l’abitabilità posteriore. Lo spazio per le gambe è davvero molto abbondante e, regolando l’inclinazione dello schienale, chi viaggia sul divano può avere la sensazione di viaggiare su una chaise longue. Al punto che verrebbe quasi voglia di assumere un autista e di accomodarsi dietro. Neppure chi sta davanti ha comunque molto da lamentarsi. I sedili non hanno una seduta molto estesa ma sono comodi e ben profilati.
La Hyundai ha dato il via alle vendite proprio questa settimana. A comporre la gamma sono quattro versioni, due a benzina e due turbodiesel, con le prime alla base e al top del listino e le seconde a comporre la fascia intermedia. La Tucson d’accesso è la 2.0 16V Active, venduta a 22.100 euro mentre la versione di punta è la 2.7 V6 Dynamic a cambio automatico, dal costo di 27.300 euro. A fare la parte del leone nelle vendite sono però chiamate le Tucson a gasolio, spinte dal turbodiesel 2.0 CRDi già montato anche dalla Santa Fe. I livelli di allestimento sono sempre Active e Dynamic, offerti rispettivamente a 24.500 e 26.300.
La due litri a benzina dispone di 142 CV e di 184 Nm. La velocità massima è 174 km/h mentre i 100 possono essere toccati 11,3 secondi dopo la partenza. Nella stessa prova il tempo ottenuto dalla 2.7 V6 è di 10,2 secondi. Questo grazie ai suoi 175 CV e ai 241 Nm di coppia massima, che le consentono anche di arrivare ai 180 km/h.
A giustificare il maggior esborso richiesto per l’allestimento Dynamic vi sono l’interno in pelle, i cerchi in lega maggiorati, il clima automatico e le modanature laterali. Contrariamente a quanto accade di solito, qui è la versione "povera" ad avere i paraurti i tinta mentre quella più elegante è bordata in plastica grigia. Per la 2.7 V6 si segnala inoltre la presenza anche dell’Esp.
Una volta seduti al posto di guida ci si sente come di vedetta. Il sedile è ben rialzato e consente di avere un’ottima visuale sulla strada, oltre che di manovrare bene negli spazi più angusti.
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