Bmw 320Cd Cabrio - Nel caso in questione è presto detto: la 320Cd Cabrio arriverà la prossima primavera, quindi c’è tutto il tempo per programmarne l’acquisto; secondo, la nuova Serie 3 arriverà subito dopo, ma per la nuova versione Cabrio ci sarà da attendere almeno un altro annetto. Con tutta probabilità se ne parlerà nel 2006, ergo… Quanto al motore, è la dimostrazione di come la tecnologia diesel abbia ormai raggiunto livelli di perfezione tali da farla preferire a quella a benzina. Tanto è vero che la stessa Bmw dichiara un rapporto diesel/benzina su questa cilindrata (e sulla Serie 3) superiore al 70%.
Prestazioni e comfort acustico potrebbero però non essere sufficienti per far pendere la bilancia a favore del diesel. Qui contano anche i consumi, e l’autonomia. Per i primi, stando alle dichiarazioni della Casa, siamo su una media di 15,8 km per litro di gasolio, con un minimo di 11,7 in città e un massimo di 20 km/l in autostrada. Quanto alla seconda, si parla di 1.000 km senza scendere dall’auto. Che per chi odia le file alle stazioni di servizio o non gradisce le divise dei benzinai, è pur sempre una bella soddisfazione.
Giusto per non riproporre pari pari la stessa minestra, sulla 320Cd Cabrio arriveranno tre nuove colorazioni metallizzate: "Grafite Sparkling", "Avana" e "Sonora" i loro nomi. Novità anche all’interno, con nuovi tessuti, nuovi colori e nuovi disegni. Non cambia invece la capacità del bagagliaio, che resta di 260 litri a capote aperta e di 300 a capote chiusa. Non moltissimo, ma sufficiente a caricare il necessario per un weekend in quattro. Meglio se due adulti e due bambini: dietro lo spazio obbliga a qualche sacrificio se la corporatura è media. Soprattutto quando la capote è chiusa.
Ricca come al solito la dotazione di sistemi di sicurezza: dall’Abs a quattro sensori, alla distribuzione elettronica della forza frenante (EBV), al Cornering Brake Control (CBC), controllo dinamico della stabilità (DSC), bloccaggio elettronico del differenziale (EDS), riconoscimento della frenata d’emergenza (DBC), segnalatore di forature (RPA), luce d’arresto a Led con due luminosità, airbag laterali (optional).
Nonostante la capote aperta, all’interno ci si sente abbastanza isolati dal mondo. A finestrini alzati ovviamente. A velocità di legge, si chiacchiera con voce normale, per nulla infastiditi dal motore e, soprattutto, dal vento, tenuto a bada da un efficace frangivento posteriore. Più che altro il rumore si percepisce quando si attraversano strade di paese dove i muri delle case fanno da eco al nostro passaggio.
Anche a velocità da ritiro patente (non in Germania per fortuna, dove si è svolto il test) il fastidio del vento non supera i limiti del buon gusto: per entrare nell’ambito del masochismo dovremmo abbassare i finestrini in una giornata invernale di pioggia battente. A 190 km/h si riesce ancora a parlare senza urlare ma il cappellino diventa necessario. Ben più fastidioso viaggiare a capote chiusa. Il rumore interno sembra amplificarsi e persino il rumore del motore si fa più concreto. Meglio tenerlo in considerazione nel caso di acquisto: trattasi di cabrio e la sua destinazione naturale è quella di viaggiare aperta. Salvo eccezioni. E non viceversa.
Promosso il sound del 320Cd veniamo alle prestazioni. Anche qui il quattro cilindri common-rail Bmw è all’altezza delle esigenze. La spinta iniziale è piena e la progressione dolce, senza scatti. Nonostante i rapporti del cambio tarati per una guida sportiva, quindi abbastanza corti, il motore non dà mai segni di nervosismo, a dimostrazione di come i progressi raggiunti in fase di erogazione abbiano portato una omogeneità di spinta simile ai benzina.
Il 320Cd è subito vigoroso. Come da scheda tecnica, a 1.500 giri il 2.0 litri Bmw è già nel pieno della sua efficienza, e da lì in poi è una progressione continua: fino ai 4.000 non smette di spingere. Solo allora inizia a dare segni di affanno, ma siamo già a velocità non consentite. In sesta bastano 1000 giri per farlo spingere senza sussulti, mentre in quinta ci si dimentica completamente del cambio.
Prestazioni e comfort acustico potrebbero però non essere sufficienti per far pendere la bilancia a favore del diesel. Qui contano anche i consumi, e l’autonomia. Per i primi, stando alle dichiarazioni della Casa, siamo su una media di 15,8 km per litro di gasolio, con un minimo di 11,7 in città e un massimo di 20 km/l in autostrada. Quanto alla seconda, si parla di 1.000 km senza scendere dall’auto. Che per chi odia le file alle stazioni di servizio o non gradisce le divise dei benzinai, è pur sempre una bella soddisfazione.
Giusto per non riproporre pari pari la stessa minestra, sulla 320Cd Cabrio arriveranno tre nuove colorazioni metallizzate: "Grafite Sparkling", "Avana" e "Sonora" i loro nomi. Novità anche all’interno, con nuovi tessuti, nuovi colori e nuovi disegni. Non cambia invece la capacità del bagagliaio, che resta di 260 litri a capote aperta e di 300 a capote chiusa. Non moltissimo, ma sufficiente a caricare il necessario per un weekend in quattro. Meglio se due adulti e due bambini: dietro lo spazio obbliga a qualche sacrificio se la corporatura è media. Soprattutto quando la capote è chiusa.
Ricca come al solito la dotazione di sistemi di sicurezza: dall’Abs a quattro sensori, alla distribuzione elettronica della forza frenante (EBV), al Cornering Brake Control (CBC), controllo dinamico della stabilità (DSC), bloccaggio elettronico del differenziale (EDS), riconoscimento della frenata d’emergenza (DBC), segnalatore di forature (RPA), luce d’arresto a Led con due luminosità, airbag laterali (optional).
Nonostante la capote aperta, all’interno ci si sente abbastanza isolati dal mondo. A finestrini alzati ovviamente. A velocità di legge, si chiacchiera con voce normale, per nulla infastiditi dal motore e, soprattutto, dal vento, tenuto a bada da un efficace frangivento posteriore. Più che altro il rumore si percepisce quando si attraversano strade di paese dove i muri delle case fanno da eco al nostro passaggio.
Anche a velocità da ritiro patente (non in Germania per fortuna, dove si è svolto il test) il fastidio del vento non supera i limiti del buon gusto: per entrare nell’ambito del masochismo dovremmo abbassare i finestrini in una giornata invernale di pioggia battente. A 190 km/h si riesce ancora a parlare senza urlare ma il cappellino diventa necessario. Ben più fastidioso viaggiare a capote chiusa. Il rumore interno sembra amplificarsi e persino il rumore del motore si fa più concreto. Meglio tenerlo in considerazione nel caso di acquisto: trattasi di cabrio e la sua destinazione naturale è quella di viaggiare aperta. Salvo eccezioni. E non viceversa.
Promosso il sound del 320Cd veniamo alle prestazioni. Anche qui il quattro cilindri common-rail Bmw è all’altezza delle esigenze. La spinta iniziale è piena e la progressione dolce, senza scatti. Nonostante i rapporti del cambio tarati per una guida sportiva, quindi abbastanza corti, il motore non dà mai segni di nervosismo, a dimostrazione di come i progressi raggiunti in fase di erogazione abbiano portato una omogeneità di spinta simile ai benzina.
Il 320Cd è subito vigoroso. Come da scheda tecnica, a 1.500 giri il 2.0 litri Bmw è già nel pieno della sua efficienza, e da lì in poi è una progressione continua: fino ai 4.000 non smette di spingere. Solo allora inizia a dare segni di affanno, ma siamo già a velocità non consentite. In sesta bastano 1000 giri per farlo spingere senza sussulti, mentre in quinta ci si dimentica completamente del cambio.
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