Ford Focus 2005 - Nel nuovo design non c’è più traccia di forme appuntite, come quelle dei fanali che sembravano schizzati tirando tre semplici curve. Ora i tratti scaturiti dalla matita dell’italianissimo Claudio Messale, chief designer della nuova Focus, sono più elaborati e seguono la via aperta dalla C-Max, che si sta rivelando un autentico manifesto del nuovo corso dello stile Ford.
Sul pianale, comune anche alla Mazda3 e alla Volvo S40, poggia infatti una carrozzeria che trova slancio nella forma tesa e sfuggente del padiglione. Il trucco è presto svelato: il montante anteriore è stato avanzato di ben 12 cm e la discesa verso la coda, ancora una volta alta e massiccia, avviene ora in modo più dolce. Il risultato è una forma molto dinamica, che, soprattutto per la tre porte, è quasi da coupé: se sul cofano campeggiasse un Biscione, il paragone con la gloriosa GTV sarebbe servito su un piatto d’argento.
Nulla è stato ancora comunicato non solo in materia di prezzi ma anche sul fronte delle versioni disponibili. E’ però certa la denominazione della versione più lussuosa, che sarà immancabilmente battezzata Ghia. In attesa che vengano sistemati gli ultimi dettagli circa le dotazioni di serie, si può però già anticipare qualcosa su alcuni gadget che andranno a impreziosire la lista degli accessori.
Tutto è invece ormai chiaro in tema di motori. La gamma Focus conterà su cinque alternative, tre a benzina e due a gasolio, realizzate a quattro mani con i francesi del Gruppo Psa. Quanto ai primi, alla base ci sarà un 1600 da 100 CV, affiancato da un nuovo pari cilindrata a fasatura variabile capace di 15 CV in più. In attesa di evoluzioni in chiave sportiva, il top della famiglia sarà invece un 2000 da 145 CV. Stesse cilindrate anche al capitolo turbodiesel, con il 1600 che eroga 109 CV e il due litri 136.
Salire a bordo e trovare una posizione di guida soddisfacente è un tutt’uno. Anche senza intervenire sulla pedaliera e a prescindere dalla stazza, chiunque si sistema comodamente al volante. Una puntatina sul divano posteriore non riserva brutte sorprese. Lo spazio per le gambe è soddisfacente e anche la testa, nonostante il tetto spiovente, non rischia di toccare il padiglione. Alcune concorrenti fanno meglio, è vero, ma neanche poi di tanto.
Sul pianale, comune anche alla Mazda3 e alla Volvo S40, poggia infatti una carrozzeria che trova slancio nella forma tesa e sfuggente del padiglione. Il trucco è presto svelato: il montante anteriore è stato avanzato di ben 12 cm e la discesa verso la coda, ancora una volta alta e massiccia, avviene ora in modo più dolce. Il risultato è una forma molto dinamica, che, soprattutto per la tre porte, è quasi da coupé: se sul cofano campeggiasse un Biscione, il paragone con la gloriosa GTV sarebbe servito su un piatto d’argento.
Nulla è stato ancora comunicato non solo in materia di prezzi ma anche sul fronte delle versioni disponibili. E’ però certa la denominazione della versione più lussuosa, che sarà immancabilmente battezzata Ghia. In attesa che vengano sistemati gli ultimi dettagli circa le dotazioni di serie, si può però già anticipare qualcosa su alcuni gadget che andranno a impreziosire la lista degli accessori.
Tutto è invece ormai chiaro in tema di motori. La gamma Focus conterà su cinque alternative, tre a benzina e due a gasolio, realizzate a quattro mani con i francesi del Gruppo Psa. Quanto ai primi, alla base ci sarà un 1600 da 100 CV, affiancato da un nuovo pari cilindrata a fasatura variabile capace di 15 CV in più. In attesa di evoluzioni in chiave sportiva, il top della famiglia sarà invece un 2000 da 145 CV. Stesse cilindrate anche al capitolo turbodiesel, con il 1600 che eroga 109 CV e il due litri 136.
Salire a bordo e trovare una posizione di guida soddisfacente è un tutt’uno. Anche senza intervenire sulla pedaliera e a prescindere dalla stazza, chiunque si sistema comodamente al volante. Una puntatina sul divano posteriore non riserva brutte sorprese. Lo spazio per le gambe è soddisfacente e anche la testa, nonostante il tetto spiovente, non rischia di toccare il padiglione. Alcune concorrenti fanno meglio, è vero, ma neanche poi di tanto.
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