

Comunque la si voglia considerare, quel che è certo è che l’abitacolo di questa giapponese è molto accogliente. Se a livello anteriore la cosa sorprende fino a un certo punto, lo stupore maggiore lo prova chi siede sul divano. Anche considerando che i 423 cm di lunghezza non sono pochissimi, lo spazio per le gambe è davvero elevato e quello per la testa non è da meno. Alla Liana mancheranno forse le doti da trasformista delle monovolume compatte più recenti ma i centimetri non sono un’opinione e in fatto di versatilità la Suzuki resta vincente.
Un’altra nota positiva viene dalla qualità delle finiture. La plancia è tanto solida all’aspetto quanto piacevole al tatto, capace di reggere il confronto con auto di categoria ben superiore. I vari componenti sono realizzati con materiali di prim’ordine e gli assemblaggi sono curati come in un puzzle. Solo le maniglie delle porte hanno un che di improvvisato ma sono la proverbiale eccezione alla regola.

Per il resto la Liana a gasolio mostra doti da ottima passista con consumi sempre contenuti e con i suoi 90 cavalli non si fa pregare quando si cercano spunti brillanti. Il piccolo turbodiesel 1.400 (nato in Francia, sotto il segno del Leone) chiede solo di essere fatto trotterellare attorno al regime di coppia massima (1.750 giri) per scattare all’occorrenza veloce al galoppo.
Ce n’è insomma a sufficienza per considerare più che ragionevole la richiesta di 16.641 euro comprensivi del quasi indispensabile pacchetto di accessori My Car, che al costo di 1.500 euro, comprende il climatizzatore automatico, gli airbag laterali, i fendinebbia, i cerchi in lega e il sinto-lettore CD con comandi al volante. Ok... il prezzo è giusto!
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