Opel Astra 2.0 Turbo - La loro presenza fa assurgere il tastino Sport al centro della plancia al ruolo di bacchetta magica, capace di trasformare una già vivacissima berlina in una sportiva terribilmente efficace quando si suona la carica e si parte al galoppo. Sinceramente non ho guardato bene: forse assieme al giubbino con strisce catarifrangenti nella dotazione c’era anche il vestito da Mago Merlino… ma anche senza travestimento l’incantesimo funziona. Il bottone dà all’elettronica che governa le sospensioni, lo sterzo, la motricità, la stabilità e il motore l’ordine di rendere tutto più sportivo e la musica cambia, eccome.
I 200 puledri da corsa accettano di buon grado di tirare all’occorrenza il carretto, anche se carico all’inverosimile. Il picco di coppia viene dichiarato dalla Opel a 4.200 giri ma la spinta è vigorosa anche ai regimi più bassi. Questo due litri non è nemmeno lontano parente di quei vecchi turbo vuoti sotto e pronti a un certo punto a sferrare un calcione nelle terga proiettando guidatore e compagnia bella in avanti.
Motore a parte, la versatilità dell’Astra passa anche attraverso un abitacolo a dimensione di famiglia, nonostante la linea sia più grintosa di quella di molte concorrenti. La posizione di guida è praticamente perfetta, con regolazioni ampie e comandi ben disposti, ma anche dai passeggeri è assai improbabile che arrivino lamentele. Lo spazio abbonda in ogni direzione, le buche sono filtrate con disinvoltura e anche a velocità di crociera elevate si riesce a conversare con un tono di voce da confessionale.
Neppure il bagagliaio non delude. I 350 litri promessi non sono pochi e sono ben sfruttabili, grazie alla forma regolare del vano. Una soglia di carico più bassa e più larga non avrebbe disturbato, anzi, ma si tratta di un peccatuccio veniale. Alla fine ci si lamenta solo quando si devono stivare le valigie delle vacanze, certo non quando si va a fare la spesa al supermercato.
I 200 puledri da corsa accettano di buon grado di tirare all’occorrenza il carretto, anche se carico all’inverosimile. Il picco di coppia viene dichiarato dalla Opel a 4.200 giri ma la spinta è vigorosa anche ai regimi più bassi. Questo due litri non è nemmeno lontano parente di quei vecchi turbo vuoti sotto e pronti a un certo punto a sferrare un calcione nelle terga proiettando guidatore e compagnia bella in avanti.
Motore a parte, la versatilità dell’Astra passa anche attraverso un abitacolo a dimensione di famiglia, nonostante la linea sia più grintosa di quella di molte concorrenti. La posizione di guida è praticamente perfetta, con regolazioni ampie e comandi ben disposti, ma anche dai passeggeri è assai improbabile che arrivino lamentele. Lo spazio abbonda in ogni direzione, le buche sono filtrate con disinvoltura e anche a velocità di crociera elevate si riesce a conversare con un tono di voce da confessionale.
Neppure il bagagliaio non delude. I 350 litri promessi non sono pochi e sono ben sfruttabili, grazie alla forma regolare del vano. Una soglia di carico più bassa e più larga non avrebbe disturbato, anzi, ma si tratta di un peccatuccio veniale. Alla fine ci si lamenta solo quando si devono stivare le valigie delle vacanze, certo non quando si va a fare la spesa al supermercato.
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