
Questa sarebbe invece palese se solo la Jaguar adottasse un’ammiccante vestitino trasparente. La carrozzeria è tutta in alluminio ed è parte sollecitata di un telaio realizzato nello stesso materiale usando le più raffinate tecniche aerospaziali (incollaggio e rivettatura). Quanto il risultato sia buono lo dice un giudice imparziale, la bilancia: la LWB pesa solo 24 chili più della versione nor

La XJ LWB viene offerta con tre diverse motorizzazioni, anziché con quattro come avviene per la versione a passo corto. A scomparire dal listino è il piccolo (tutto è relativo…) V6 da tre litri, mentre restano praticamente immutati i tre V8, sempre e comunque abbinati a un cambio automatico ZF a sei marce, con la tipica griglia a U.
La motorizzazione d’accesso è dunque una 3.500 che eroga 258 CV a 6.250 giri e che dispone di 335 Nm a 4.250 giri. Quanto basta per far scattare la Jaguar da 0 a 100 km/h in 7,6 secondi e per portarla fino ai 242 km/h di punta Il cosumo dichiarato è di 15,9, 7,7 e 10,7 litri ogni 100 km rispettivamente nei percorsi urbano, extraurbano e misto.
Questo motore dà però il meglio di sé una volta dotato di compressore. Il possente V8 arriva così a sprigionare ben 395 CV a 6.100 giri, con un picco di coppia

Per una volta la prova merita di essere spezzata in due. Da una parte un’impressione di guida di tipo tradizionale, dall’altra quella ricavata facendo il semplice passeggero. Non va infatti dimenticato che la LWB offre benefici concreti più che altro a chi viaggia comodamente sistemato sul divano posteriore e non tutti gli acquirenti impugneranno di persona il volante, lasciando talvolta l’incombenza ad altri.
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