Peugeot 307 CC 180 CV - Per quest’anno, i bene informati dicono che il genere vada ancora alla grande. Nonostante impazzi ormai da diverse primavere, la moda del tetto rigido a scomparsa non dà infatti segni di cedimento e alla Peugeot già si fregano le mani. La Casa del Leone che è stata tra le prime a credere nell’idea e a tutt’oggi è l’unica ad avere in listino due modelli nella fascia medio-bassa del mercato, la 206 e, appunto, la 307.
Con il passare del tempo, comunque, alla cosa non solo si fa l’occhio ma si finisce con lo scoprire che proprio il parabrezza e i finestrini sono elementi che strappano sul campo un plauso incondizionato. Una volta reclinato il tetto, il loro gioco di squadra assicura un riparo aerodinamico eccellente, tanto che anche chi è più alto della media difficilmente rischia di scendere con i capelli scompigliati come se avesse litigato con un gatto.
Il bagagliaio è una piacevole sorpresa. Il volume utile passa dai 204 litri ai 350 a seconda che si voglia o meno ripiegare il tetto. Nel primo caso una pratica tendina avvolgibile divide in due lo spazio disponibile, individuando senza equivoci quello che è lo spazio necessario ai pannelli del tetto per il loro numero di contorsionismo e quello che è invece lo spazio inferiore da destinare alle borse e ai pacchi. Che a questo punto devono essere di forma rigorosamente piatta: nessun problema per stivare uno specchio e poche speranze, invece, per una cassetta dell’acqua.
Accreditato sulla carta di 180 CV e di una coppia massima di 202 Nm, il motore fa promesse che alla prova dei fatti mantiene solo in parte, dimostrandosi sulla 307 CC meno a suo agio che non sulla 206 RC. Intendiamoci, con una velocità di 225 km/h e un tempo nello 0-100 di 10 secondi netti le prestazioni sono di tutto rispetto ma per ottenerle occorre seviziare un po’ il pedale dell’acceleratore. Sia la potenza sia la coppia massime vengono raggiunte a regimi molto elevati (rispettivamente 7.000 e 4.750 giri), mentre ai bassi la spinta non è molto vivace.
Con il passare del tempo, comunque, alla cosa non solo si fa l’occhio ma si finisce con lo scoprire che proprio il parabrezza e i finestrini sono elementi che strappano sul campo un plauso incondizionato. Una volta reclinato il tetto, il loro gioco di squadra assicura un riparo aerodinamico eccellente, tanto che anche chi è più alto della media difficilmente rischia di scendere con i capelli scompigliati come se avesse litigato con un gatto.
Il bagagliaio è una piacevole sorpresa. Il volume utile passa dai 204 litri ai 350 a seconda che si voglia o meno ripiegare il tetto. Nel primo caso una pratica tendina avvolgibile divide in due lo spazio disponibile, individuando senza equivoci quello che è lo spazio necessario ai pannelli del tetto per il loro numero di contorsionismo e quello che è invece lo spazio inferiore da destinare alle borse e ai pacchi. Che a questo punto devono essere di forma rigorosamente piatta: nessun problema per stivare uno specchio e poche speranze, invece, per una cassetta dell’acqua.
Accreditato sulla carta di 180 CV e di una coppia massima di 202 Nm, il motore fa promesse che alla prova dei fatti mantiene solo in parte, dimostrandosi sulla 307 CC meno a suo agio che non sulla 206 RC. Intendiamoci, con una velocità di 225 km/h e un tempo nello 0-100 di 10 secondi netti le prestazioni sono di tutto rispetto ma per ottenerle occorre seviziare un po’ il pedale dell’acceleratore. Sia la potenza sia la coppia massime vengono raggiunte a regimi molto elevati (rispettivamente 7.000 e 4.750 giri), mentre ai bassi la spinta non è molto vivace.
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